martedì 18 settembre 2007

Petardo in Juve-Udinese: il padre 'difende' il figlio. Alcune considerazioni

Che un padre voglia difendere il proprio figlio non ci vediamo niente di strano. Le recenti dichiarazioni di Alessandro Ravasio, padre di Nicola, tifoso Juventino arrestato per il lancio di un petardo in campo in Juventus-Udinese, non sono però certo troppo condivisibili. "Nicola non è un ultrà", avrebbe detto Alessandro. Come se tutti gli ultrà fossero persone che si divertono a buttare oggetti in campo. Se vogliamo etichettare i tifosi che vanno in curva come persone che compiono azioni nefaste e coloro che siedono in altri settori come tifosi perbene, facciamo pure, d’altronde fare di tutta l’erba un fascio rappresenta un tipico cliché tutto italiano. Ed è anche per questo che le telecamere non monitorerebbero le zone cosiddette ‘meno a rischio’. A mio avviso hanno fatto bene i vicini di poltroncina di Alessandro ad indicarlo agli stewart, così come hanno sbagliato i tifosi della curva ad additare quei tifosi come spioni. Concordo però con Alessandro sul suo giudizio nei confronti di chi ha dato lo schiaffo a suo figlio: nessuno ha il diritto di esercitare giustizia sommaria. Che non è altro che un fattore per generare altra violenza anziché contenerla.

La 'giovane' Fiorentina in attesa della definitiva consacrazione

Domani si ricomincia. Dopo i fasti (i 147 punti delle ultime due stagioni, la difesa meno battuta del 2006/7) e i nefasti (2 Champions League conquistate e non disputate), la stagione che si affaccia porta con sé un carico di aspettative del progetto viola che piano piano si sta delineando. Da un lato ci sono state alcune partenze dolorose (Reginaldo), altre scontate (Toni e Bojinov), che però hanno portato nelle casse della società viola qualcosa come 25 milioni di euro, parte dei quali reinvestiti in quella linea verde che ormai sembra essere una prerogativa della società gigliata, sia per quel che riguarda i nuovi acquisti, sia per il prolungamento dei contratti dei giocatori chiave. La Fiorentina del prossimo futuro, insomma. E’ stato scelto di puntare sui giovani e lo si è fatto con coerenza: la Fiorentina, volente o nolente, è tra le poche squadre del panorama italiano di un certo livello che ha sposato tale causa con convinzione. Ecco perché sono arrivate tante ‘pianticelle’ - come sono state spesso definite – affiancate da qualche ‘quercia’, quel Vieri che 5 stagioni fa fu capace di mettere a segno ben 24 gol in 23 gare (la più alta media-gol un capocannoniere in serie A). Prandelli non chiederà certo a Bobo di ripetere tale exploit, ma di mostrare Pazzini in primis, oltre ai vari Lupoli, Osvaldo, Lepillier (e da gennaio anche a Cacia, per citare solo gli attaccanti), come si diventa calciatori professionisti a tutti gli effetti e campioni che possono trovare prima o poi la ribalta internazionale. E segnare anche qualche gol ‘pesante’ sia in campionato che in Coppa Uefa, specialmente nella competizione europea in cui la squadra farà il suo debutto tra meno di un mese. A questi ragazzi il compito di gonfiare le reti sulle ali dell’entusiasmo (magari supportati a turno dai centrocampisti centrali Montolivo e Kuzmanovic oltre che dagli esterni Santana e Semioli) per far volare la squadra ed una tifoseria encomiabile, a Prandelli quello di consolidare ulteriormente la fase difensiva per ridurre ancora di più il numero di reti subite. Con queste due caratteristiche la squadra può davvero ambire, nel giro di qualche anno come ha più spesso ripetuto il mago di Orz, passando per un gioco frizzante e gradevole, a quella cucitura sulla maglia che ormai manca da diversi anni.

L’ultima follia di ‘O’ Animal’

Non si limiterebbe più ad ubriacare gli avversari con le sue imprevedibili finte ma anche gli animali. Di chi stiamo parlando? Ma ovviamente Edmundo, noto ormai più per le sue 'imprese' fuori dal campo (una lista che si allunga sempre più) che all’interno del rettangolo di gioco. Secondo quanto riportato dall’enciclopedia multimediale Wikipedia, il brasiliano avrebbe letteralmente 'imbottito' di birra lo scimpanzé precedentemente regalato (illegalmente) al figlio, rimediando così una denuncia per maltrattamenti da parte degli animalisti brasiliani. Sinceramente preferiamo ricordarlo più per le sue trovate geniali con il pallone tra i piedi con la casacca viola.

Seconda di campionato, continuano i colpi 'proibiti' fuori dal campo. Le ripercussioni

giovedì 5 luglio 2007

Proc. Ljungberg prova a depistare: “Chiuderà la carriera nell’Arsenal”

Riportiamo di seguito l’intervista della BBC Sport di Jonathan Stevenson a Claes Elefalk, procuratore di Ljungberg, tradotta in esclusiva in italiano da Maurizio Mannucci, nella quale l’agente del giocatore ribadisce più volte che lo svedese rimarrà a vita con i Gunners, non citando la Fiorentina che è ha fatto un’offerta al giocatore. Freddie Ljungberg vuole concludere la sua carriera all’Arsenal e smentisce le speculazioni in merito ad un trasferimento negli Emirati Arabi. Il centrocampista Ljungberg, 30 anni, ha detto di essere stato seguito con interesse dal Manchester City, oltre che dal West Ham e dal Portsmouth.Ma il suo procuratore Claes Elefalk ha detto alla BBC Sport: “Freddie vuole rimanere all’Arsenal finché non smetterà di giocare e c’è una buona speranza che avvenga”. “Sono solo speculazioni. E’ più che certo che Freddie non lascerà l’Arsenal”. Il nazionale svedese Ljungberg ha sopportato un’ultima stagione ingiuriosa, collezionando solo 26 presenza con i Gunners. Ma a gennaio, l’allenatore dell’Arsenal disse che voleva tenere Ljungberg e Elefalk dice che il giocatore è abituato ad essere accostato ad altri club.Elefalk ha aggiunto: “Freddie ha un contratto con il club fino al 2009 e non ha intenzione di lasciare la squadra”.“Non c’è stato alcun contatto con altri club, e sarebbe insensato affermare il contrario”.“Tutto ciò rientra nella normalità, le indiscrezioni dei trasferimenti per i giocatori del calibro di Freddie vengono riportate in ogni finestra di mercato e ciò è infatti accaduto negli ultimi 4 anni. “Il calcio è il calcio, ma Freddie vuole rimanere e resterà all’Arsenal e questo è ciò in cui crediamo”. I Gunners si stanno abituando all’assenza di Thierry Henry, dopo il suo passaggio al Barcellona per 16,1 milioni di sterline, ma Ljungberg crede in un futuro roseo per il club.“Freddie è molto ottimista riguardo a quello che il futuro riserva all’Arsenal, nonostante la partenza di Thierry”, dice Elefalk.“Il ragazzo confida molto nella squadra, nella società e nell’allenatore Wenger, perciò questa rappresenta una buona condizione in cui trovarsi”.

venerdì 11 maggio 2007

Proc. Cruz a FN: “A Cruz interessa la Fiorentina”

Il procuratore di Julio Cruz, Gustavo Ghezzi, intervistato da Fiorentinanews, ha confidato di aver avuto un incontro stamani con Corvino.
C’è stato un riavvicinamento tra la Fiorentina e il suo assistito, dopo che era stato cercato in più di un’occasione in passato?
“Sono stato a pranzo or ora con Corvino, abbiamo parlato anche di Cruz ma soprattutto di molti giocatori giovani del campionato sudamericano che militano nei tornei minori e che fanno parte delle under 17 e under 20 delle rispettive nazionali. Corvino è alla ricerca di un centrale in difesa (Ghezzi ha provato ad offrire anche Demichelis del Bayern n.d.r.)”.
Aperta una trattativa per Cruz dunque?
“Per il momento è esclusa, anche perché l’Inter gli vuol prolungare il contratto. C’è però da dire che al giocatore l’ipotesi Fiorentina non dispiacerebbe”.
Quali altre squadre stanno seguendo Cruz?
“Ce ne sono diverse che mi hanno contattato: le spagnole Valencia, Villareal e Saragozza, oltre alle inglesi Everton e Newcastle”.

domenica 6 maggio 2007

La gara di Milano crocevia del campionato viola

La trasferta di Milano rappresenta un importante crocevia per il prosieguo del campionato della formazione gigliata, con implicazioni non solo per la stagione in corso. La gara contro il Milan non serve solo a conquistare punti utili per la corsa Uefa, ma rappresenta un vero e proprio esame di maturità per una squadra che quest’anno è riuscita ad imporsi solo una volta in trasferta contro le primissime della classe. Proprio a San Siro contro l’Inter la Fiorentina era riuscita a passare in vantaggio però poi era stata soverchiata dai nerazzurri. Il palcoscenico di San Siro sarebbe infatti una vetrina ideale per i gigliati, anche per ‘riscattare’ la vittoria sfuggita in zona cesarini nella gara d’andata contro i rossoneri, quando Gilardino agguantò due volte il pareggio. Un punto forse insperato che ha ridato fiducia all’ex attaccante del Parma, che fino a quel momento non aveva segnato molto in campionato, ma anche al Milan, che dopo uno sprint iniziale, aveva arrancato molto e sembrava destinato ad una stagione abbastanza anonima. Quel punticino ha rappresentato una specie di trampolino di lancio per la squadra di Ancelotti, che con un’impressionante cavalcata è riuscita a conquistare il terzo posto e non ultimo la finale di Champions. Una vittoria della Fiorentina in quella occasione non solo avrebbe potuto avvicinare una squadra che lottava per prestigiosi obiettivi – anzi, se avesse vinto all’andata l’avrebbe addirittura superata in classifica – ma avrebbe consegnato alla classifica viola quei punti in più che avrebbero potuto far sperare ancora nella conquista di quel quarto posto che vuol dire Europa dei Campioni. Mercoledì a Milano c’era il Manchester, domenica ci sarà la Fiorentina. Ora che la lotta per un posto in Champions è compromessa, gare come quelle di San Siro serviranno specialmente a quei giovani giocatori che devono acquisire ancora più esperienza contro altri giocatori che invece ne hanno da vendere e che sono stati protagonisti di importanti prestazioni a livello internazionale nell’ultimo quinquennio. L’ulteriore crescita di un gruppo già ben amalgamato passa soprattutto da scontri come questo, con la speranza che anche l’erba del Franchi respiri presto il profumo delle sfide internazionali.

domenica 29 aprile 2007

Marchegiani: “Pazzini e Frey importantissimi per la Fiorentina del futuro, ma anche del presente”

Dopo il match con la Lazio e l’imminente gara contro il Chievo, abbiamo parlato con Luca Marchegiani, ex portiere di entrambe. L’attuale commentatore di Sky ripone molta fiducia sulla linea verde della Fiorentina, specialmente in Pazzini, oltre a stimare molto l’estremo difensore viola Frey.
La Fiorentina stasera affronta il Chievo, una squadra che conosce bene e che lotta per non retrocedere. Quali problemi può avere la squadra di Prandelli?
“Il Chievo basa la sua forza non tanto sulle individualità ma su un’organizzazione di gioco che potrebbe mettere in difficoltà la Fiorentina, specialmente quando la squadra di Prandelli dovrà concedere degli spazi. Dovrà rimanere compatta per non esporsi troppo al contropiede degli avversari”.
Stasera Pazzini sostituirà lo squalificato Toni al centro dell’attacco, cambierà qualcosa nello scacchiere offensivo della Fiorentina?
“Non credo che cambierà molto, probabilmente Mutu e Jorgensen giocheranno forse un po’ più vicini a Pazzini. Prandelli anche in assenza di Toni dispone comunque di giocatori importanti che si sanno ben adattare a qualunque situazione di gioco. C’è poi da dire che Prandelli pone molta fiducia nel suo giovane attaccante”.
Tornando al turno precedente di campionato, la Fiorentina all’Olimpico ha colto un’importante vittoria esterna contro una delle protagoniste del campionato. Che Fiorentina ha visto contro la Lazio?
“A Roma è stata una bella partita, con la Lazio che ha disputato un gran primo tempo, anche se forse non ha considerato troppo bene la variabile climatica che nel secondo tempo si è fatta sentire. C’è da dire che con l’ingresso di Pazzini la partita ha cambiato volto e non ha caso la Fiorentina è passata in vantaggio”.
Anche Frey è stato determinante però…
“Non è certo una novità, in quanto il portiere è uno dei migliori portieri a livello europeo, non solo per le sue parate, ma soprattutto per la sicurezza che garantisce a tutto il reparto difensivo”.
Come mai l’allenatore della nazionale sembra non essere dello stesso avviso?
“Domenech nelle sue scelte sembra privilegiare i portieri che militano nel campionato francese… Frey deve continuare a lavorare con la stessa determinazione attuale e se continuerà ad avere un rendimento elevato prima o poi rientrerà nei piani dell’allenatore francese… Non dimentichiamoci che ha solo 27 anni”.

Reginaldo sicura pedina di scambio?

Corrono molte voci che lo danno come pedina di scambio nell'affaire Zapata. E intanto Ferreira da Silva Reginaldo mette un altra volta il pallone nella porta avversaria, portando a 4 il suo score in questo campionato. Complice l'assenza di Santana praticamente per tutto l'arco della stagione, l'attaccante brasiliano ha conquistato la fiducia di mister Prandelli, oltre a quello dei tifosi che da alcune domeniche gli hanno dedicato un coro molto particolare. E se trascinato dall'entusiamo Reginaldo continuasse a segnare altre reti in questo scorcio di stagione? Oppure a regalare assist come accadde nella gara casalinga contro il Siena, in cui non disputò forse una delle sue migliori partite ma comunque risultò determinante? L'attaccante è giovane (deve compiere ancora 24 anni) e la Fiorentina di quest'anno nel girone di ritorno ha avuto bisogno anche della sua velocità e dei sui dribbling per creare scompiglio nelle difese avversarie, abbastanza arroccate quando si trovano di fronte la Fiorentina. Inoltre quest'anno ha dimostrato di essere cresciuto anche dal punto di vista tattico, riuscendo a dosare meglio le proprie energie durante l'arco della gara. Qualche altra bella prestazione - e magari qualche altra rete decisiva - potrebbero creare a Corvino qualche difficoltà a metterlo sul mercato.

venerdì 27 aprile 2007

Fiorentina salva con 5 giornate di anticipo

In estate in pochi avrebbero scommesso su una tale eventualità. Anche tra i più ottimisti forse serpeggiava l’idea di una stagione tutta in salita, con una lotta per evitare la retrocessione che sarebbe dovuta durare fino alla fine del campionato. La pesantissima penalizzazione iniziale e la successiva riduzione di soli 4 punti è stata cancellata, dopo le difficoltà di inizio stagione, da una rincorsa della squadra viola che ora sta consolidando sempre più il suo settimo posto che significa Coppa Uefa. Dopo la vittoria all’Olimpico e la prima vittoria in trasferta con una squadra di una certa caratura, la Fiorentina ha conquistato la matematica salvezza con 5 turni di anticipo sulla fine del campionato. La distanza dalla terzultima in classifica - la Reggina – è infatti di 16 punti.

Banti, arbitro dal cartellino facile

Luca Banti, l’arbitro designato per Fiorentina-Chievo, ha uno score abbastanza ‘casalingo’, come mostrano le sue statistiche. In serie A ha diretto 17 gare, con 9 vittorie interne, 4 pareggi e 4 vittorie esterne. 8 i rigori concessi, 6 espulsioni. L’ultima gara arbitrata da Banti in serie A nel turno precedente di campionato: la vittoria della Sampdoria contro il Messina per 3-1, dove ha estratto ben 8 cartellini gialli. Attenzione dunque per i giocatori sotto diffida della squadra viola, per non saltare il match clou della 35^ giornata a Milano. Esordiente in campionato con la Fiorentina, ha già arbitrato 2 volte il Chievo nella stagione in corso, con un bilancio di 2 sconfitte, in casa contro la Lazio (0-1) e in trasferta contro l' Atalanta (1-0).

lunedì 16 aprile 2007

Fiorentina e la sfida con le altre toscane: un bilancio assai positivo

Buoni risultati della squadra viola nei confronti dei derby con Empoli, Siena e Livorno nella stagione 2006/07. Tra girone di andata e di ritorno ha complessivamente raccolto nei 6 confronti 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, che hanno fruttato 13 punti su 18 (72 %). Nella stagione in corso l’en plain è stato fatto con l’Empoli, in quella precedente con il Siena. La sconfitta in entrambe le stagioni è avvenuta a Livorno, un campo che sembra off limits per la squadra gigliata, dove ha sempre perso negli ultimi 4 campionati, con Lucarelli quasi sempre protagonista nel tabellino dei marcatori (nel 2006/07 2 reti segnate, 1 a Livorno e 1 a Firenze). Per quel che riguarda il bilancio delle marcature, 8 gol realizzati (5 in casa, 3 fuori), 4 quelli subiti (1 in casa, 3 fuori). Stessi punti erano stati conquistati nella stagione precedente, con un maggior numero di reti fatte (10, di cui 7 in casa) e subite (7, di cui 4 in casa). Da registrare anche che la Fiorentina è riuscita nella stagione in corso a ribaltare il risultato in casa contro il Livorno e in trasferta a Empoli, oltre che a raggiungere il pareggio a Siena. Tra i marcatori che si sono maggiormente contraddistinti nei derby, guida la classifica Mutu con 4 reti (2 al Siena, 2 all’Empoli), lo segue a breve distanza Toni con 3 (2 con l’Empoli, 1 con il Livorno), l’altra rete è stata messa a segno da Jorgensen (a Siena).
In dettaglio i tutti risultati nei derby con l’allenatore Prandelli:
Stagione 2005/06:
Fiorentina – Livorno 3-2 0-2
Siena – Fiorentina 0-2 1-2
Empoli – Fiorentina 1-1 1-2
Stagione 2006/07:
Livorno – Fiorentina 1-0 1-2
Empoli – Fiorentina 1-2 0-2
Siena – Fiorentina 1-1 0-1

Massimo Orlando: "Fiorentina in Champions? Non tutto è perduto"

3 punti d’oro per continuare la corsa in Europa. Massimo Orlando, ex centrocampista della Fiorentina, commenta così la prestazione della squadra viola
Una vittoria sofferta della squadra viola, con un Siena in gran forma
“Nel primo tempo ho visto un grande Siena che ha messo in difficoltà la Fiorentina in più di un occasione: in alcuni casi gli attaccanti senesi hanno sbagliato qualcosa, in altri Frey ha dimostrato nuovamente il suo valore. In attacco mancava Maccarone ma Chiesa lo ha sostituito bene. Anzi non capisco perché un giocatore così, nonostante la sua età non venga impiegato maggiormente”.
Nella prima mezz’ora il centrocampo viola è stato abbastanza schiacciato da quello del Siena
“E’ vero, i centrocampisti senesi hanno saputo chiudere benissimo gli spazi impedendo le giocate di Liverani e Montolivo, anche se poi il centrocampo viola ha saputo prendere le misure a quello del Siena, con i tre di centrocampo che hanno disputato davvero una bella gara”.
L’espulsione di Gamberini per doppia ammonizione ha complicato un po’ le cose per la Fiorentina. Giusto il provvedimento di Farina, o forse un po’ troppo fiscale specialmente in occasione del secondo giallo?
“Forse Farina è stato un po’ troppo fiscale quando il difensore viola si è messo di fronte alla palla, come anche nel caso dell’espulsione di Beretta”.
Come hai visto la Fiorentina in inferiorità numerica?
“Ha saputo tenere bene il campo, soffrendo qualcosina, ma anche l’ingresso di Kroldrup è stato importante perché ha fatto delle ottime chiusure… Prandelli ha azzeccato ancora una volta le sostituzioni. Comunque anche il Siena nel secondo tempo con un uomo in più ha sofferto il caldo, anche perché nella prima frazione di gara aveva speso molto”.
Montolivo in crescita continua.
“Si sta sempre più rivelando meno un giovane promettente ma sempre più una certezza del centrocampo viola… sta migliorando a vista d’occhio e sarà uno dei protagonisti della Fiorentina”.
La Fiorentina può ancora inseguire il sogno Champion League?
“E’ molto difficile, ma la squadra ha la forza per provarci fino all’ultima giornata… fermo restando che se non venisse centrato non sarebbe certo da colpevolizzare una squadra che sta facendo un campionato bellissimo nonostante la pesante penalizzazione. La Uefa è un obiettivo ormai concreto e dichiarato della squadra, che oltretutto ha incrementato il distacco dall’ottava in classifica”.

Adrian Mutu, una rete che vale tre punti

Mutu di nuovo match winner. Dopo un primo tempo non eclatante con molti leziosismi e qualche palla persa di troppo, il rumeno ha il grande merito di aver sbloccato il risultato alla fine della prima frazione di gara con un gran colpo di testa, rete che consente alla Fiorentina di conquistare tre preziosissimi punti per continuare la rincorsa all’Europa. Molto più di sostanza la sua prestazione nel secondo tempo, quando svaria tra centrocampo e attacco cercando sia di far ripartire l’azione sia di contenere il forcing del Siena, specialmente dopo l’espulsione di Gamberini. Subisce anche abbastanza falli, facendo finire due giocatori del Siena sul taccuino di Farina. Una buona prova sia di carattere che per la rete (di testa, non proprio una sua specialità) che si è rivelata decisiva per le sorti della gara e che porta l’attaccante gigliato a quota 14 in classifica dei marcatori.
In dettaglio la partita di Mutu

1° tempo
1’ appoggio su Liverani
2’ batte fallo laterale
4’ guadagna angolo e lo batte alla ricerca della testa di Toni
7’ stoppa elegantemente la palla e la appoggia a Pasqual
9’ appoggio per Toni
10’ cerca uno-due con Dainelli che non riesce
13’ scambia con Pasqual
15’ fallo su Alberto
19’ cross per Toni che non aggancia
21’ subisce fallo da Alberto
21’ cerca di innescare Reginaldo di tacco
24’ guadagna fallo laterale
25’ sbaglia appoggio per Pasqual
25’ sbaglia appoggio per Reginaldo
32’ subisce fallo da Alberto
32’ calcia punizione di destro verso l’area ribattuta dalla difesa senese
34’ aggancia in area un bel lancio di Liverani ma tira debolmente di destro
36’ non riesce a completare il passaggio per Pasqual
40’ subisce fallo da Gastaldello che viene ammonito
41’ calcia punizione ribattuta in angolo
41’ calcia angolo ribattuto dalla difesa
42’ gol di testa su bel cross dalla destra di Reginaldo
45’ subisce fallo da Alberto
45’ non riesce a controllare un bel pallone in area in buonissima posizione per battere a rete

2° tempo
1’ guadagna angolo e lo calcia ma Potenza non ci arriva per poco
8’ entra in area ma non riesce a trovare la testa di Toni
10’ appoggio di esterno destro su Pazienza
12’ calcia di destro da buona posizione ma Manninger ribatte di pugno
14’ appoggio per Jorgensen
15’ appoggio per Pazienza
17’ appoggio per Jorgensen
17’ appoggio per Pazienza
18’ appoggio per Jorgensen
19’ subisce fallo da Codrea
22’ cerca di innescare di prima intenzione Jorgensen
23’ calcia angolo alla ricerca della testa di Dainelli
26’ appoggio per Pasqual
28’ appoggio di testa per Jorgensen
29’ subisce fallo
29’ calcia di destro di prima intenzione una punizione che finisce fuori non di moltissimo
32’ prova a lanciare di esterno destro di prima intenzione Toni in area
38’ calcia corner con il destro per la testa di Toni che spreca un buon pallone
39’ si invola sulla fascia destra per circa 40 metri e rifà salire la squadra
41’ apre per uno stanco Toni che non arriva
47’ tira debolmente di destro che viene ribattuto dalla difesa
48’ subisce fallo da Rossi che viene ammonito

Montolivo, una gara di quantità

Riccardo Montolivo continua ad essere una pedina importante del centrocampo viola. Dopo le difficoltà iniziali – non solo sue ma di tutto il centrocampo gigliato – ha cominciato a prendere più confidenza con la gara cercando di essere utile anche in fase di copertura. In fase offensiva ha mostrato abbastanza coraggio portandosi al tiro da fuori area in più di una occasione, anche se con fortune avverse. Se avesse tirato con un po’ più di convinzione forse avrebbe potuto segnare, consentendo così il salvataggio di testa di Portanova e chiudendo così la gara, come aveva fatto contro l’Ascoli. Resta il fatto che Prandelli gli rinnova la fiducia e la sostituzione nel finale per Blasi si spiega solo come il bisogno di aggiungere muscoli e polmoni freschi ad un centrocampo in una gara in cui la Fiorentina era rimasta in dieci uomini. E anche Blasi, nonostante abbia giocato poco più di dieci minuti, non ha tradito le attese e ha dato il suo contributo ad una vittoria davvero sofferta.
In dettaglio la partita di Montolivo

1° tempo
1’ sbaglia appoggio su Mutu
2’ appoggio per Liverani
3’ appoggio per Pazienza
4’ apertura per Mutu sulla sinistra
7’ bellissimo lancio di 40 metri per Mutu
7’ tiro alto da fuori area di destro
9’ lancio errato per Mutu
9’ tira debolmente da fuori area di destro ribattuto da difesa senese
11’ appoggia per Gamberini
12’ appoggio errato per Reginaldo
15’ appoggio per Pazienza
16’ appoggio per Toni
16’ palla filtrante in area per Toni
16’ guadagna calcio d’angolo e lo batte alla ricerca della testa di Gamberini
19’ bell’appoggio per Mutu
20’ appoggio per Mutu
21’ apertura per Pasqual
25’ innesca Mutu dentro l’area
30’ appoggio per Toni
30’ prova tiro di destro da fuori area ribattuto dai difensori del Siena
32’ appoggio per Liverani
36’ apre per Mutu
36’ appoggia a Mutu
39’ tiro alto da fuori area di esterno destro
40’ apre per Mutu
45’ appoggia per Mutu

2° tempo
3’ recupera palla e appoggia a Liverani
10’ commette fallo
11’ subisce fallo
12’ assist per Mutu
12’ colpisce debolmente e Portanova salva di testa sulla linea
15’ appoggia per Jorgensen
15’ prova a involarsi sulla trequarti, perde palla ma con grande caparbietà la riconquista e si invola sull’out di sinistra ma non riesce a concludere o appoggiare ad un compagno
17’ appoggia per Mutu
26’ lancia per Toni in off side
28’ appoggio per Toni
29’ appoggio per Jorgensen
32’ difende palla e imbecca Jorgensen
33’ recupera pallone in area della Fiorentina
37’ esce dal campo sostituito da Blasi
37’ apre per Pasqual
37’ appoggia per Pasqual
39’ recupera pallone e l’appoggia a Mutu
44’ recupera pallone ma sbaglia appoggio per Toni
47’ appoggia per Pasqual
47’ appoggia per Mutu

giovedì 12 aprile 2007

Massimo Orlando: una buona Fiorentina anche in 10 uomini

Quasi un’ora in dieci a testa alta contro la seconda forza del campionato…
“La Fiorentina si è difesa benissimo contro quello che è uno dei migliori attacchi del campionato ed è riuscita a non subire reti, come è accaduto in moltissime partite quest’anno, complice anche un Frey strepitoso che è riuscito a parare il parabile e anche l’imparabile, comunque anche la difesa si è comportata bene”.
Un commento sull’espulsione di Dainelli per doppia ammonizione
“In uno dei due casi l’arbitro è sembrato abbastanza fiscale…
Dopo la prima ammonizione poteva cercare di stare più attento?
“Ci si dovrebbe pensare ma la tensione agonistica a volte non fa ragionare troppo…”
Sorpreso dalla doppia mossa di Prandelli dopo l’espulsione di Dainelli?
“Il mister ha cercato di assicurare una maggiore copertura mettendo qualche muscolo in più a centrocampo e in difesa e la squadra ha trovato un migliore assetto”
Il centrocampo dei Viola quanto ha sofferto?
“Abbastanza, anche perché quello della Roma è di primissima qualità e ha grandissime doti… ha messo in difficoltà la Fiorentina anche nella prima mezzora quando la Fiorentina era in undici, ma nel secondo tempo è riuscito ad arginare bene quello romano ed ha fatto veramente una bella gara. Non si poteva chiedere di più ai centrocampisti che a fine gara erano veramente stanchi”.
E comunque la Fiorentina qualche occasione l’ha avuta…
“Il palo su punizione di Pasqual, qualche punizione di Mutu, insomma la Fiorentina non ha pensato a difendersi e basta nonostante l’inferiorità numerica ha provato a ripartire in contropiede”
E quell’occasione di Toni che ha cercato la porta da metà campo?
“Forse non voleva provare a tirare ma a passare la palla a Mutu. ”
Champions League addio?“E’ un traguardo che si allontana, ma la Fiorentina resta comunque saldamente una delle pretendenti per un posto in Europa”.

Nel "Città di Firenze" si impongono l'olandese Bruggeling e la rumena Halep

Nel 32° Torneo Internazionale Giovanile di Tennis “Città di Firenze– Trofeo Banca CR Firenze”, gli azzurri Valenti e Giovine non sono riusciti ad arrivare in finale. Entrambi però sono approdati alle semifinali dove sono stati sconfitti dai vincitori del torneo. Il calabrese Stefano Valenti è stato sconfitto dall’olandese Bruggeling con il punteggio di 6-3 6-1, mentre la brindisina Claudia Giovine si è dovuta arrendere alla rumena Halep per 6-3 6-2. Da registrare la buona affluenza di pubblico al circolo delle Cascine durante le fasi conclusive del torneo, con le finali seguite da duemila spettatori.
Risultati:
Finale singolare maschile - Bruggeling b. Schoorel 6-4 6-4
Finale singolare femminile - Halep b. Manasieva 6-2 7-5

martedì 10 aprile 2007

Kuzmanovic, esordio con assist

La partita del giovane svizzero che al 20’ del secondo tempo fa il suo esordio in serie A al posto di Blasi nella zona sinistra del centrocampo viola.

21’ passaggio per Montolivo
27’ stop e appoggio
28’ appoggio su Jorgensen
30’ appoggio a Montolivo
32’ tentativo di cross dalla destra sbagliato
35’ passaggio per Pazienza
38’ assist per Gamberini che segna il suo secondo gol
41’ cross di sinistro dalla fascia destra
46’ stop e appoggio mentre l’arbitro fischia la fine

Montolivo a fasi alterne

Ancora a secco di reti. Ma un gran gesto di fair play al 60’. Riccardo Montolivo non ripete la bella prestazione della gara contro l’Empoli non incidendo troppo in fase di costruzione, anche se alcuni lunghi lanci millimetrici ed un paio di giocate di fino hanno riconfermato la sua classe cristallina. Nella gara contro il Toro il giovane centrocampista viola sembrava chiamato a sostituire lo squalificato Liverani in cabina di regia. La posizione è invece stata occupata da Pazienza (peraltro assai dignitosamente, unendo qualità e quantità) con il talento viola che giostra invece nella metà campo avversaria in posizione all’inizio quasi da trequartista, seguito a vista De Ascentis e Gallo, mentre nel corso della gara arretra di qualche metro sulla mediana destra del campo, tenendo bene il campo. In attesa del gol - magari decisivo – nelle prossime, importantissime gare per continuare ad inseguire la zona Champions.
In dettaglio la partita di Montolivo:

1° tempo
2’ appoggio per Pasqual
3’ appoggio per Dainelli
4’ grande occasione con tiro di destro ravvicinato che centra Abbiati in uscita. Il portiere granata rimedia bene alla ribattuta su tiro sterile di Mutu
6’ palla recuperata, subisce fallo
7’ tocca la palla che finisce sul fondo dopo ribattuta della difesa del Toro
8’ recupera pallone
10’ batte punizione sbagliata per Mutu
12’ cross per Toni dalla fascia destra ribattuto da Brevi
14’ guadagna fallo laterale
15’ va in pressing e fa guadagnare fallo laterale
15’ lancio sbagliato per Ujfalusi
16’ passaggio per Reginaldo
17’ apertura per Pasqual
18’ fallo subito
18’ conclusione alta di destro da fuori area
21 passaggio per Pasqual
23 passaggio per Pazienza
30 passaggio per Blasi
38 appoggio di testa per Mutu per innescare una ripartenza
40 si destreggia tra due avversari e appoggia su Blasi
41 passaggio a Mutu
44 delizioso cucchiaio per Ujfalusi sull’out di destra
45 appoggio su Pazienza

2° tempo
1’ appoggio su Ujfalusi
3’ lancio su Ujfalusi
5’ appoggio su Reginaldo
9’ appoggio su Pazienza
10’ passaggio per Mutu
15’ Un bel gesto di fair play del giovane talento viola. Stoppa la palla, salta l’uomo e cade a terra. L’arbitro fischia fallo per la squadra viola ma Montolivo segnala al direttore di gara che è caduto da solo. E l’arbitro non concede la punizione
21’ innescato da Kuzmanovic, salta l’uomo e costringe al fallo da ammonizione De Ascentis
22’ appoggio sbagliato su Pazienza costretto al fallo
23’ bellissima taglio da destra a sinistra per Mutu
24’ temporeggia troppo e perde palla
25’ calcia punizione
26’ appoggio su Pazienza
30’ recupera palla e appoggio
32’ appoggio su Kuzmonovic
35’ appoggio su Jorgensen che gli ripassa il pallone e conseguente lancio per Kuzmanovic
37’ lungo lancio per Mutu su calcio di punizione
39’ delizioso lancio di esterno destro in profondità per Pazzini
43’ appoggio per Ujifalusi che poi gli restituisce la palla. Passaggio ribattuto da Lazetic44’ calcia punizione in orizzontale per Pasqual

Mutu, peccato per il giallo

Una gara di sacrificio per il fantasista viola, che nonostante i compiti di copertura dopo l’espulsione di Dainelli riesce comunque ad essere pericoloso in alcune occasioni grazie al suo estro e alla sue giocate in velocità. Si muove tra centrocampo e attacco gigliato cercando di creare e allo stesso tempo di coprire. Peccato per l’ammonizione rimediata che gli farà saltare la trasferta di Bergamo.
La partita di Mutu nel dettaglio:

1° tempo
3’ appoggio di testa per Toni
11’ mette palla in area e assai dubbio tocco di mano di Ferrari
12’ lancio per Toni
17’ delizioso assist per Toni
18’ costringe Panucci ad un brutto fallo
23’ recupera palla per Liverani
24’ cross per Toni
30’ bell’assist di tacco per Toni che manca l’impatto
31’ si lancia sulla sinistra e costringe Mexes al giallo
32’ batte punizione dalla sinistra direttamente in porta facilmente intercettata da Doni
38’ subisce fallo da Ferrari
41’ stop e rovesciata in area per Toni che non arriva
43’ prova a scambiare con Toni in area ma non riesce il triangolo
43’ fallo subito da Pizarro
44’ appoggia per Potenza
45’ appoggia per Reginaldo

2° tempo
1’ appoggia per Pazienza
1’ riceve palla da Toni e gliela ripassa deliziosamente in area
2’ appoggio per Montolivo
2’ subisce fallo da De Rossi al limite dell’area
7’ appoggio su Pasqual
9’ batte angolo
10’ prolunga di testa per Toni
12’ recupera palla in difesa
15’ guadagna angolo e lo calcia sul palo corto
15’ va via a Tonetto ma non gli viene sanzionato il fallo
23’ recupera e perde palla
24’ cerca di andare via a due avversari ma si allunga la palla e per un fallo su De Rossi prende il cartellino giallo: già diffidato, salterà la gara esterna con l’Atalanta
27’ appoggia su Pazienza
31’ aggancia un pallone difficile vicino al corner di sinistra e appoggia a Pasqual
33’ appoggia per Pasqual
37’ lancia Blasi che si era proposto in sovrapposizione
39’ subisce fallo da Pizarro
40’ calcia punizione di destro parata in due tempi da Doni
43’ calcia punizione di destro una bella palla tagliata cercando la testa dei compagni nell’area piccola 44’ appoggia per Pasqual

Liverani, 35 minuti sottotono

Soffre la velocità del centrocampo giallorosso, restando ai margini del gioco, non riesce ad essere incisivo alternando alcuni lanci deliziosi a qualche giocata da dimenticare. E dopo l’espulsione di Dainelli Prandelli a centrocampo ha più bisogno dei muscoli e dei polmoni di Blasi che delle sue eleganti giocate.
La partita di Liverani nel dettaglio:

1° tempo
1’ si destreggia e lancia Mutu
4’ passa a Gamberini
5’ lancio d’esterno per Jorgensen
6’ bel lancio per Mutu messo in angolo dai difensori della Roma
6’ tiro cross di sinistra da fuori area comodamente bloccato da Doni
9’ appoggio per Montolivo che non capisce la giocata
11’ appoggio di prima per Mutu
14’ calcia punizione per Dainelli
14’ passaggio per Toni
15’ palla gravemente persa sulla tre quarti della Roma
17’ appoggio per Pasqual
19’ punizione sbagliata per Ujfalusi sull’out di destra
22’ lancio errato per Toni
23’ appoggio di testa per Mutu
23’ appoggio per Pasqual
24’ lancio per Toni
25’ tiro cross di sinistro da fuori area comodamente parato da Doni
28’ appoggio per Pasqual
29’ delizioso appoggio per Pazienza per innescare la ripartenza35’ esce dal campo sostituito da Blasi

Blasi, la consueta grinta a centrocampo

A Prandelli serve dinamismo e una maggiore copertura a centrocampo dopo che nella prima mezz’ora i centrocampisti della Roma avevano preso il sopravvento su quelli gigliati. Si colloca sulla parte destra del centrocampo viola, rincorrendo gli avversari che transitano nella sua zona di competenza, cercando perfino talvolta di proporsi sulla fascia. Ordinato.
La partita di Blasi nel dettaglio:

1° tempo
36’ appoggio per Toni
44’ fallo su Tonetto
45’ appoggio per Potenza

2° tempo
9’ sbaglia appoggio: rischia il contropiede avversario
11’ fallo su Totti
14’ qualche scaramuccia con Mexes
15’ si invola sulla destra e passa a Mutu
15’ appoggia a Mutu
19’ fallo su Mancini
20’ scatta sulla destra innescato da Toni e prova a involarsi in area ma viene fermato dalla difesa della Roma
21’ recupera palla e lancia per Toni
22’ appoggia per Toni
27’ si propone sulla destra e appoggia a Pazienza
34’ bel passaggio per Potenza
35’ fallo su Pizarro
35’ capisce lo schema su punizione di Pizarro
37’ si sovrappone, riceve palla da Mutu sull’out di destra e crossa per Toni che non ci arriva 41’ interrompe l’azione mettendo in fallo laterale

Toni, ancora una rete

La partita di Luca Toni in dettaglio

Primo tempo
6’ fallo subito da Raggi non sanzionato dal direttore di gara, l’attaccante gigliato rimane qualche istante a terra, esce a bordo campo ma rientra subito nel rettangolo di gara
9’ offside
13’ fallo subito non sanzionato
18’ offside
20’ sponda di testa per Mutu
31’ dopo essersi guadagnato il calcio d’angolo l’attaccante gigliato viene anticipato da Ascoli e poi Jorgensen mette fuori di testa
33’ offside
40’ offside
41’ l’attaccante gigliato non riesce ad intercettare di poco un traversone di Jorgensen imbeccato da Mutu
42’ clamorosa occasione da rete per l’attaccante viola che colpisce Balli con un tiro di sinistro dopo un triangolo con Liverani e dopo essersi liberato bene dell’ultimo difensore

Secondo tempo
1’ batte il calcio d’inizio
2’ scatto sul filo del fuorigioco su assist di Montolivo e il fiacco tiro di esterno destro ampiamente a lato alla destra di Balli
5’ offside
8’ calcio d’angolo guadagnato dall’attaccante viola
15’ assist di spalla per Mutu in direzione dell’area piccola
20’ offside
29’ rete di piatto sinistro al volo su assist di Pasqual imbeccato sulla destra da un ottima intuizione di Jorgensen su ripartenza di Mutu
31’ esce dal campo sostituito da Pazzini

Mutu, una partita in cui è mancato solo la gioia del gol

Cerca il gol ma non lo trova. Adrian Mutu ha avuto molte occasioni di segnare durante la gara con l’Ascoli, qualcuna gettata al vento con qualche tiro debole oppure errori di imprecisione, specialmente in occasione del rigore che si era conquistato e che poi ha fallito. Un pizzico di sfortuna quando la sua punizione sbatte sulla parte alta della traversa, ma nel complesso una gara in cui ha distribuito un paio di assist per Toni e comunque i difensori dell’Ascoli difficilmente sono riusciti a fermare i suoi dribbling e le sue improvvise accelerazioni dalla fascia sinistra verso il centro. Se fosse stato in giornata avrebbe umiliato oltremodo la difesa ascolana. Prandelli lo sostituisce con Jorgensen, anche per evitare eventuali cartellini gialli che metterebbero di nuovo il rumeno sotto diffida: la presenza di Mutu in campo è infatti fondamentale per garantire quella dose di imprevedibilità alla fase offensiva viola, specialmente in questo ultimo scorcio di campionato, dove l’Europa è ancora tutta da conquistare. Il subentrato Jorgensen svolge in maniera diligente e con la consueta accortezza in chiave tattica sulla fascia sinistra nella zona di attacco viola, e da una sua incursione sulla fascia destra parte il cross del definitivo poker viola.
In dettaglio la partita di Mutu

1° tempo
2’ arpiona la palla e appoggia a Pazienza
6’ appoggio per Montolivo
7’ conquista la palla e subisce fallo da Zanetti
7’ prova ad effettuare il cross: ribattuto dalla difesa
8’ calcia corner con leggero colpo sotto per Liverani che mette in mezzo per la testa di Toni
10’ prova a lanciare Toni
11’ mette in laterale cross di Fini
12’ tiro di destro dentro l’area ribattuto in calcio d’angolo
13’ calcia corner cercando Kroldrup sul 2° palo
13’ recupera con il tacco un pallone destinato ad uscire dal rettangolo di gara
13’ punta l’avversario e tira di destro di poco a lato dall’interno dell’area
16’ appoggio per Montolivo
16’ riceve palla da Montolivo e innesca Reginaldo
16’ subisce fallo
16’ calcia punizione su barriera
19’ subisce fallo in area da Di Biagio, l’arbitro sanziona il calcio di rigore
20’ calcia il rigore con il destro mettendo fuori
23’ passa a Reginaldo
25’ calcia angolo
26’ appoggi per Ujfalusi
26’ tiro di destro ribattuto in angolo da portiere ascolano
26’ calcia angolo sul primo palo
29’ prolunga di testa per Toni
33’ tiro cross facile preda di Elefteropulos
35’ calcia una punizione a giro con il destro ma Toni non trova la palla
38’ salta due avversari ma tira debolmente di destro su Elefteropulos
40’ appoggia per Pazienza
42’ prova tiro di destro ribattuto dalla difesa ascolana
42’ delizioso assist per Toni che sbaglia
44’ bel passaggio per Liverani in area che però si era portato troppo avanti
45’ lancio per Reginaldo anticipato da Elefteropulos

2° tempo
2’prova a superare due avversari ma non riesce a raggiungere la palla poi intercettata da Elefteropulos
5’ conclusione altissima di sinistro da buona posizione su assist di Toni
6’ tiro di sinistro sul 2° palo che esce di pochissimo sempre su assist di Toni
9’ apertura imprecisa su Reginaldo
9’ fuorigioco (che non c’era): sarebbe stato solo davanti al portiere
10’ assist per Toni
12’ avvia una ripartenza con una bella apertura su Montolivo
14’ colpisce la traversa su punizione calciata di interno destro
16’ apre per Reginaldo
21’ esce dal campo e entra Jorgensen
22’ appoggio per Pazienza
24’ cross tagliato sul primo palo per Toni che non arriva di poco ma che diventa un assist per la testa Kroldrup che si trova sul secondo palo e segna
27’ recupera palla e appoggia a Brivio
27’ appoggio a Pazienza
32’ stop e apertura in corridoio per Toni fermato dal difensore
35’ appoggio per Montolivo
39’ passaggio per Liverani
40’ appoggio per Montolivo

Montolivo, la crescita continua. E arriva anche il gol

Altri 90 minuti di gioco che vanno a sommarsi alle numerose presenze da titolare quest’anno e che stanno sempre più portando a compimento la maturazione del giovane talento gigliato, sempre più un punto di riferimento nello scacchiere di centrocampo di Prandelli. Aperture e spunti di qualità che vanno sommarsi ad una miglioramento anche dal punto di vista tattico. Corre, distribuisce palloni, fa pressing, costringe gli avversari a commettere errori. Certo, l’Ascoli non è irresistibile e sembra essere già rassegnato al suo destino, ma Montolivo in campo sa divertirsi, oltre a divertire. Non più l’ esclusiva ricerca di gesta tecniche pregevoli, ma la volontà di essere un giocatore utile al collettivo. Sta accumulando sempre più un bagaglio di esperienze che lo porterà ad essere un centrocampista veramente completo. E quando arriveranno anche quelle 5-6 reti in media per stagione la Fiorentina potrà contare anche sull’apporto del centrocampo in fase di realizzazione. Con il raggiungimento della piena consapevolezza dei propri mezzi, i suoi tiri da fuori area lo faranno comparire un po’ più spesso nel tabellino dei marcatori.
In dettaglio la partita di Montolivo
1° tempo
1’ passaggio per Mutu
3’ passaggio per Liverani
3’ slalom tra tre giocatori a centrocampo e lancio per Toni fermato in fuorigioco
4’ assist per la rete di Reginaldo
5’ girata di prima intenzione per Reginaldo arpionata miracolosamente da un difensore avversario
6’ appoggio laterale per Gamberini
10’ palla di prima per Mutu di poco fuori misura
10’ pressa la difesa avversaria e la fa sbagliare
12’ bella apertura per Toni in area sulla zona sinistra
13’ apertura di prima per Mutu che si invola verso l’area
16’ triangolazione con Mutu
17’ apertura sulla sinistra per Pazienza
21’ appoggio per Liverani
22’ appoggio per Liverani
27’ commette fallo su Elefteropulos
38’ lancio per Mutu
40’ appoggio per Pazienza40’ appoggio per Kroldrup
41’ difende palla e appoggia a Liverani
45’ segna la rete con un tiro di destro da fuori area (117 la velocità rilevata dallo speed ball) che coglie forse un po’ di sorpresa Elefteropulos

2° tempo
1’ appoggio per Potenza
2’ verticalizza per Pazienza
4’ mette in palla in fallo laterale
4’ si destreggia tra un paio di avversari e appoggia per Potenza
8’ apre di prima intenzione per Potenza
12’ passaggio a Toni
17’ pressa e recupera palla
21’ perde palla
22’ appoggio a Jorgensen
23’ calcia male punizione
26’ appoggio per Pazienza
28’ show tra due avversari e appoggio a Toni
30’ appoggio su Brivio
31’ apre per Santana
31’ appoggio per Pazienza
34’ appoggio per Brivio
34’ passaggio per Jorgensen
35’ appoggio per Gamberini
38’ passaggio per Brivio
40’ appoggio per Santana
45’ tiro debole di sinistro da fuori area facilmente parato da Elefteropulos

domenica 25 marzo 2007

Fiorentina, il futuro è adesso

“Il futuro entra in noi molto prima che accada”. L'affermazione del poeta austriaco Rainer Maria Rilke sembra proprio adeguata per spiegare il progetto Fiorentina che si sta sviluppando attraverso una squadra in cui si stanno mettendo in mostra un numero sempre maggiore di giovani, sia in campionato italiano che in campo internazionale. Il gol di Pazzini a Wembley dopo nemmeno un minuto per battezzare l’esordio di uno stadio da sempre definito uno dei templi del calcio – e seguito da alter due reti di pregiata fattezza -riecheggerà nella memoria non solo dei tifosi viola che possono così gioire anche delle prestazioni internazionali dei propri beniamini. Anche perché nell’Under 21 giocano anche Montolivo, Potenza e quel Lupoli che nel giro di qualche anno potrebbe sostituire la coppia d’attaccanti attuale della Fiorentina costituita da Toni e Mutu. Ma anche altri giovani gigliati under 26 che stanno crescendo: si pensi a Pasqual, Pazienza, Donadel, Gamberini. Un altro dato assai confortante: tutti questi giovani sono italiani. Per non parlare poi del settore giovanile, fiore all’occhiello di una società che sta investendo sempre più sul proprio futuro. All’allenatore della Primavera Cadregari spetta infatti il compito abbastanza arduo – ma per ora espletato con ottimi risultati - di preparare la Fiorentina della prossimo decennio. Programmi, programmi, programmi. Solo così si possono trasformare dei progetti in certezze. Alcune di queste sono già consolidate: un allenatore assai competente sia dal punto di vista tecnico sia sotto il profilo della gestione dello spogliatoio; un istrionico direttore sportivo che sa gestire bene il mercato in entrata e in uscita con un’accurata attenzione al budget a disposizione. Ma soprattutto una società che anche mantenendo un basso profilo si sta dimostrando ambiziosa, senza false promesse o proclami utopici. Il futuro della Fiorentina si costruisce così, a piccoli passi, ma si sono visti segnali assai confortanti nel presente.

venerdì 2 marzo 2007

Manu Chao, patchanka all night long

Un crescendo di emozioni. Questo è ciò che riesce a dare un concerto di Manu Chao agli spettatori. E’ è quanto ha ricevuto la folla che è accorsa da molte parti della Toscana (ma non solo) al tour “Radio Bemba sound system” che mercoledì sera faceva tappa a Volterra. Per almeno tre ore le note di Manu Chao si sono mescolate con il sudore dei suoi fans che hanno dato vita a danze frenetiche concluse soltanto quando era ormai notte fonda. In molti, infatti, sono rimasti anche dopo la presunta fine del concerto ad attendere un bis che sarebbe potuto durare fino alle prime luci dell’alba. Purtroppo così non è stato anche se fino alle due e mezzo di notte c’è stata musica e tanta voglia di cantare e ballare. Manu Chao sono una band atipica nel loro genere: durante i loro concerti c’è essenzialmente la voglia di far divertire il pubblico e di divertirsi con loro, con una fusione pressoché totale tra band e spettatori. Prima dell’ingresso sul palco del celebre gruppo si sono avvicendati i Caparezza e la Bandabardò, che avevano già iniziato a far ballare gli spettatori al suono di musiche reggae, ska alternate a suoni mediterranei. Una miscellanea di generi che ha introdotto la musica solare e coinvolgente dei Manu Chao, la cosiddetta “patchanca”, alle cui canzoni è impossibili rimanere fermi. E’ musica semplice da ascoltare e da ballare, che genera profonde emozioni e allegria. Ma soprattutto che sprigiona energia, un’energia che sembra scaturire dall’osmosi tra la band e il pubblico. Una musica per tutti, come testimonia la differenza d’età degli spettatori. Ma un concerto di Manu Chao non è solo musica, ma un momento di riflessione politica e di espressione delle proprie idee. “The problem is Bush”, ha ripetuto spesso Manu Chao nelle sue canzoni, che ha citato anche Berlusconi riprendendo il motivo di “Pinocchio”. A permettere il riuscitissimo svolgimento del concerto c’è annotare l’ottima organizzazione della zona parcheggio, predisposta su una strada secondaria con un eccellente servizio di bus navetta con una ventina di fermate istituite ad hoc.
(Corriere di Firenze agosto 2003)

Il mio primo articolo: Chiti inaugura il teatro a San Donato

Domenica 10 settembre si è aperta la stagione teatrale della “Filarmonica G. Verdi” di San Donato in Poggio con il lieto e piacevole ritorno del regista Ugo Chiti e della compagnia teatrale “Arca Azzurra” che ha presentato la prima di “quattro bombe in tasca” nel teatro della provincia fiorentina dove hanno imboccato il loro itinerario drammaturgico alla fine degli anni settanta. Provincia da dove Ugo Chiti proviene, provincia nella quale il celebre regista ritorna: tutte le rappresentazioni traggono spunto dalla provincia fiorentina in cui Chiti ha vissuto la sua infanzia e la sua adolescenza circondata da memorie e racconti popolari di cui Chiti è diventato abile cantore. Il nuovo spettacolo “quattro bombe in tasca” è collegato in maniera indissolubile alla drammaturgia del celebre regista, che in particolare modo sembra voler rievocare l’ambientazione storica de “La provincia di Jimmy” e alcuni particolari efferati di “Allegretto perbene ma non troppo”. Con gli spettacoli di Chiti rivive e torna in auge la cultura popolare delle campagne fiorentine, cultura tutt’oggi mai sopita e sempre motivo di orgoglio dell’identità contadina. Tratto peculiare della drammaturgia chitiana è il linguaggio popolare, che i suoi attori ripropongono con assoluta fedeltà in tutte le rappresentazioni teatrali. “Quattro bombe in tasca” è impregnato di monologhi narrativi che introducono la recitazione e che diventano sempre più incalzanti con il trascorrere dell’atto unico per poi culminare in un finale pirotecnico che manda letteralmente in delirio i 258 spettatori assiepati nel piccolo teatro. Gli applausi a scena aperta da parte del pubblico hanno anticipato la meritata premiazione del regista Chiti, di Massimo Salvianti e della compagnia teatrale “Arca Azzurra” da parte dell’amministrazione comunale di Tavarnelle. All’evento mondano dell’inaugurazione del teatro “Filarmonica G. Verdi” di San Donato in Poggio hanno inoltre partecipato l’onorevole Spini, l’assessore regionale alla cultura Zoppi e il celebre attore Claudio Bisio, oltre gli abitanti del luogo che non si stancano mai di ripercorrere gli itinerari che la cultura popolare ha tracciato e al quale Chiti vuol conferire un’aurea di sacralità.
(Corriere del Chianti settembre 2000)

Zelig again

Il venerdì in televisione, il sabato sera al Circolo Semifonte. Circolo Semifonte nuovamente pieno per il terzo appuntamento con l’esilerante comicità dei cabarettisti di Zelig No Limits, fortunata trasmissione televisiva i cui artisti continuano a girare tra i teatri d’Italia portando tanta allegria e buonumore. Lo scorso anno è venuto per ben due volte Antonio Cornacchione, rispettivamente a febbraio al circolo e durante la festa estiva, ora stabilmente in televisione con il programma di Fazio sulle previsioni del tempo. Dei cabarettisti che avevano preso parte allo primo appuntamento con il teatro umoristico c’era solo rispetto allo scorso Luca Donato, che ha recitato alcuni monologhi interrotti dai suoi pazzi, immancabili sondaggi. Uno spettacolo che si è distinto dai due precedenti per i temi proposti dai cabarettisti: molta meno satira politica e più spazio per argomenti più frivoli. Sul palco si sono avvicendati i G.P.L., acronimo di Giorgio, Paolo e Luigi (anche se Paolo era assente sostituito in alcuni sketch da Luca Donato), che hanno messo in scena un trio di truffatori alla ricerca di polli da spennare attraverso la vendita dell’esemplare di Todeschini, “primo valido esempio di sperimentazione genetica sull’essere umano”, capace di leggere passato, presente e futuro della gente. Ma c’è stato spazio anche per il duo Fabio e Fabio, che hanno messo in scena i deliri fashion di due mafiosi alla moda, quasi una parodia in chiave malavitosa dei celebri stilisti Dolce e Gabbana, anzi Dolce e Lupara (rivestita di seta però). Presentatore della serata Alfredo, che si è a lungo soffermato sulla tecnologia e sugli effetti che ha sull’uomo, per poi vestire i panni di un’improbabile camicia verde che condivide il palazzo dove vive nell’interland milanese con arabi e cinesi. “Anche quest’anno abbiamo dovuto sistemare per terra teli e cuscini per far entrare tutti gli spettatori: non sarebbe stato infatti possibile far accomodare tutti sulle sedie e siccome lo spettacolo durava circa un ora e mezzo non potevamo far mica stare gli spettatori in piedi - commenta lo staff del Semifonte – cosa che comunque è stata molto gradita sia agli spettatori che dai cabarettisti, dato che, come hanno detto loro stessi, l’atmosfera gli sembrava meno formale e ci poteva essere anche l’occasione per una maggiore interazione con il pubblico durante la loro performance”. Ne sa sicuramente qualcosa Lorenzo, spettatore delle prime file che è stato letteralmente “massacrato” dalle battute dei cabarettisti che si presentavano a turno sulla scena, specialmente dai G.P.L. e dal duo Fabio e Fabio. Alla fine dello spettacolo la serata è continuata con la musica dei dj del Semifonte, con i cabarettisti che si sono mescolati alla gente e hanno continuato a divertirsi fino a notte fonda.
(Metropoli Chianti marzo 2004)

montemaggio, per non dimenticare

Un concerto per onorare i caduti dell’eccidio di Montemaggio. A 60 anni dalla strage nazi-fascista sulle pendici della collina, il comune di Poggibonsi, con il patrocinio dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), la collaborazione con la Regione Toscana e i comuni di Casole d’Elsa, Certaldo, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni, San Gimignano, Gambassi Terme e Radicandoli e la partecipazione in via informale del comune di Barberino ha organizzato due giornate (il 27 e il 28 marzo) in memoria dei 19 caduti. L’anno prossimo dovrebbe essere il turno del comune di Barberino a celebrare l’anniversario, per meglio onorare Piero Bartalini, partigiano barberinese caduto nell’eccidio, al quale è stata posta il 27 nel cimitero di Vico una corona di alloro. Oltre alle celebrazioni ufficiali e a incontri con l’associazione dei partigiani, lo scorso sabato è andato in scena nella tensiostruttura del Bernino “Montemaggio” uno spettacolo ideato e diretto da Francesco Magnelli, che ha visto la partecipazione di alcuni componenti della Bandabardò (Massimiliano Gambinossi, Gabriele de Cecco e Errequez Greppi), della soave voce dei C.S.I. e P.G.R. Ginevra di Marco, dell’istrionico cantante della Piccola Orchestra Avion Travel Peppe Servillo e di Daniele Sepe. La collaborazione tra un gruppo di artisti di elevata caratura ha dato la vita ad un concerto in cui la forza evocativa della musica ha alternato atmosfere cupe a momenti più gioiosi, dando vita ad una miscela di suoni che il pubblico del concerto – dai bambini agli anziani – ha molto apprezzato. Alla fine del concerto sul palco è salito anche un partigiano, Vittorio Meoni, che dopo aver ringraziato gli artisti che si erano esibiti sul palcoscenico del palazzetto dello sport, ha rinnovato il suo saluto ai 19 caduti nell’eccidio di Montemaggio. Gli artisti hanno allora chiuso il loro spettacolo accennando la canzone inneggiante ai partigiani dei C.S.I. tra gli applausi scroscianti del pubblico e qualche lacrima di commozione.
(Metropoli Chianti aprile 2004)

Salvianti, un attore legato al territorio

Gran successo di pubblico la scorsa settimana al Teatro Puccini di Firenze per “Nero Cardinale” di Ugo Chiti. Gli attori de “L’Arca Azzurra”, che mettono in scena da vent’anni testi teatrali, erano affiancati nientedimeno da Alessandro Benvenuti. Una tournee che toccherà fino a marzo molte città italiane, da Trento a Matera. Una tappa importante per una compagnia che è cresciuta molto dal punto di vista teatrale negli ultimi anni e che deve al legame con il territorio (la provincia di Firenze) gran parte delle sue fortune. Ce ne parla Massimo Salvianti, componente de “L’Arca Azzurra” con Andrea Costagli, Lucia Socci, Dimitri Frosali e Giuliana Colzi i quali risiedono a Tavarnelle e nei comuni limitrofi.
Quanto conta il legame con il territorio degli attori dell’Arca Azzurra e il regista Ugo Chiti?
“Conta tantissimo, altrimenti noi non esisteremmo, come probabilmente non esisterebbe la drammaturgia di Ugo. Il nostro incontro con Ugo vent’anni fa sarebbe stato semplicemente e soltanto un laboratorio teatrale amatoriale. Il riconoscimento di radici territoriali comuni e della forza di queste radici si concretizza per lo più nel linguaggio: io parlerei quindi più di un territorio linguistico, all’interno della quale intendo anche la letteratura orale. Un territorio linguistico che ci è servito anche quando poi abbiamo messo in scena testi classici come “Il Decamerone” e “La Cena delle Beffe”, ma anche lo stesso “Nero Cardinale”, testi che non sono nostri ma che abbiamo messo in scena più facilmente proprio grazie a questo territorio linguistico comune; si può dire che questa sia la nostra forza.”
Oramai state diventando famosi…
“La gente viene volentieri a vedere le nostre rappresentazioni perché si identifica con esse: le storie scritte da Ugo rappresentano uno spaccato della vita di provincia, con un uso di un linguaggio comune in cui gli spettatori conoscono e in cui si riconoscono”.
Come è nato “Nero Cardinale”?“Ugo ha scritto questo testo nel 1987, quando era agli inizi della sua carriera teatrale: noi iniziavamo a farci conoscere con “Allegretto… perbene ma non troppo”. In concomitanza con questo, il testo di “Nero Cardinale” vinse il Premio Riccione e allora gli addetti ai lavori, ma anche il pubblico, iniziarono a interessarsi di facce nuove come potevano essere le nostre. Il testo, che narra una storia dei Medici, non era stato scritto per noi, come avveniva di solito, ma era stato scritto perché si stava avvicinando l’anno mediceo, con un interessamento perfino di Albertazzi. Hanno letto questo testo anche altri grandi attori come Gaber e Mauri, ma la produzione non decollava; dopo molti anni Ugo propone al Benvenuti questa idea che si è felicemente concretizzata.”
(Metropoli Chianti febbraio 2003)

Attenzione a Cornacchione

Gran successo di pubblico al Circolo Semifonte per i cabarettisti di ‘Zelig’. Il programma televisivo, presentato da Michelle Hunzinger e da Claudio Bisio (quest’ultimo spesso dalle parti di Barberino, dove possiede una splendida colonica), sta infatti lanciando molti comici sulla ribalta nazionale. Applauditissimo il trio di cabarettisti Antonio Cornacchione, Luca Donato e Teo Guadalupi, che hanno messo in scena il loro spettacolo "Episodio di Resistenza Comica", una satira di circa due ore dove oggetto delle battute del trio sono stati governo e opposizione, mezzi di informazione e riflessioni sarcastiche sulla attuale crisi internazionale. Il chitarrista dei ‘Carlito’s Way’ Francesco Fallai si è volentieri prestato ad accompagnare con la sua chitarra il trio durante gli intermezzi musicali. Antonio Cornacchione, già a "Su la Testa" con Paolo Rossi e a "Zelig" e prossimo protagonista di "Bulldozer" su Raidue, ci racconta come è nata la collaborazione tra questi artisti. “Facciamo parte con altri comici che hanno preso parte a ‘Zelig’ di CULT, un acrostico che significa Comici Uniti Liberi Trasgressivi. Ultimamente stiamo girando l’Italia con il nostro spettacolo di cabaret, tra feste dell’Unità, teatri, centri sociali”. “Siamo molto soddisfatti di essere stati qui, il pubblico è stato veramente caloroso”, afferma Luca Donato. A causa del massiccio afflusso di persone allo spettacolo, non è stato possibile far accomodare gli spettatori su sedie, ma sono stati stesi per terra teli e cuscini che sono stati molto graditi e che ha reso l’atmosfera molto informale durante la performance, con commenti della folla che erano spesso spunti per battute e freddure da parte dei tre comici. “E’ stata una bella soddisfazione poter portare qui al circolo comici che provengono da spettacoli televisivi come ‘Zelig’, che rappresenta un vero e proprio laboratorio e vivaio per la comicità nostrana”, afferma orgogliosamente Fabiana Butini, responsabile per il teatro del circolo, che continuando “Molta gente è venuta addirittura da Firenze e da Siena per assistere allo spettacolo; speriamo di poter riportare ancora comici di questo rango per la festa in pineta d’estate”. Lo spettacolo è stato assai divertente: il cabaret che il trio ha presentato è stato molto raffinato, mai banale e nemmeno volgare, come spesso invece si vede in alcune trasmissioni televisive”, afferma Manuele Bencini, uno dei tanti spettatori assiepati nel circolo.
(Metropoli Chianti febbraio 2003)

Calonaci, un'abbuffata di risate e letteratura

IL CABARETTISTA CALONACI PRESENTA LA PRIMA DI “L’OSTERIA DELLA PAROLA” AL CIRCOLO SEMIFONTE
Il menù de ‘L’Osteria della Parola’ prevede Alessandro Calonaci, cabarettista e attore, che delizia il palato degli spettatori-buongustai con succulente pietanze a base di sommi poeti come Dante, Tasso intervallati da momenti di esilarante comicità. E’ nato a Lastra a Signa, ma ormai è stato “adottato” dal Circolo Semifonte dove ha messo in scena diverse volte negli ultimi anni i suoi spettacoli con il trio “I Gatti sotto Spirito”. Venerdì 22 novembre ha presentato in anteprima il suo ultimo spettacolo “L’osteria della parola” con i suoi bravi e fedeli collaboratori Sergio Taralli e Chiara Boncinelli presso il circolo ricreativo barberinese.
Come mai la scelta di esordire con il tuo nuovo spettacolo al Circolo Semifonte?
“Più che una prima era una prova aperta perché la televisione doveva fare uno special. Ho scelto di venire qui perché mi sento a casa mia davvero: qui mi hanno sempre accolto benissimo. Sarà almeno la sesta volta che presento i miei spettacoli al Semifonte”.
Qui c’è molta gente che ti stima…
“Sono rimasto particolarmente colpito nuovamente dal calore e dalla massiccia presenza del pubblico: qui senti che la gente stima quello che fai, quello che sei. Continuerò anche in futuro a fare spettacoli al Semifonte”.
So che in questi anni hai sempre fatto divertire tanto i ragazzi del Semifonte…
“Questa volta ho cercato non solo di far ridere il pubblico: ho recitato anche il trentatreesimo dell’Inferno di Dante (Il Conte Ugolino), ‘La Gerusalemme Liberata’ del Tasso, ‘Kean’ di Dumas e Sartre e ‘La Lunga Strada’ di Ferlinghetti; a me piace mischiare il cosiddetto ‘alto teatro’ con il ‘basso teatro’, con una particolare attenzione per i poeti dialettali romani o napoletani come Trilussa e Viviani, con tutti i rischi di chi non è né romano né napoletano. Il percorso teatrale che vorrei perseguire è una contaminatio tra il teatro comico e la poesia per unire queste due mie anime di attore drammatico e di attore comico”.
E tra le tue ultime performance?
“Oltre a spettacoli teatrali e di cabaret ho fatto un film con Ceccherini che si intitola ‘La Brutta Copia’; ora inizierò con una trasmissione prodotta e diretta da Alberto Cavallini della ‘Artist’, il mio agente, che abbiamo scritto insieme e che abbiamo iniziato a registrare da una settimana”.
Quali sono i cabarettisti che stimi di più?
“Antonio Albanese e il trio Aldo Giovanni e Giacomo: credo che siano i migliori cabarettisti e i migliori attori del teatro comico in giro nel panorama italiano”.
E del Ceccherini cosa mi dici?
“Massimo Ceccherini è un gran professionista; sia come regista che come attore mi ha impressionato parecchio”.
Che parte reciti nel suo film?
“Recito la parte di un cuoco disilluso dalla vita e amico intimo del protagonista che è Massimo”.
Progetti a breve termine, oltre alla trasmissione con Cavallini?“Girata la trasmissione su Canale 10 ‘Diavoli al Sugo’, stiamo pianificando con Alberto un tour che partirà a dicembre e ci vedrà impegnati un po’ in tutta Italia”.
(Corriere del Chianti novembre 2002)

Terzani, reporter d'altri tempi

Non capita spesso di poter assistere ad un incontro con uno dei giornalisti italiani che gode di maggior prestigio a livello internazionale come Tiziano Terzani. A fine febbraio il celebre giornalista, già insignito nel 1997 con il prestigioso "Premio Luigi Barzini all'inviato speciale", ha iniziato una serie di incontri che termineranno a fine marzo dopo aver toccato molte città italiane sia grandi che piccole. Martedì 4 marzo, dopo gli studenti della facoltà di Scienze Politiche di Firenze “Cesare Alfieri”, anche la gente di Tavarnelle Val di Pesa e dei comuni limitrofi hanno avuto la fortuna di conoscere la vita e il pensiero di questo giornalista che può vantare addirittura trent’anni di attività presso “Der Spiegel”, ovvero uno dei settimanali più importanti della Germania. La sala del circolo culturale-ricreativo “La Rampa” era infatti assai gremita di persone, specialmente da giovani che assiepavano interessati le prime file. Il corrispondente per l’Asia del settimanale tedesco e de “Il Corriere della Sera” si presenta tutto vestito di bianco, con la ferma intenzione non di pubblicizzare il proprio libro “Lettere contro la guerra” –non si spiega altrimenti il suo rifiuto di voler comparire nei talk shows che sono “solo una scusa per fare spettacolo”, come lui stesso asserisce- ma di invitare coloro che ascolteranno il suo pensiero a riflettere su quello che sta succedendo dopo il fatidico undici settembre. Terzani non pretende di dare risposte, ma l’obiettivo che si prefigge lui stesso è quello di “porre delle domande, sollevare il dubbio”, per non lasciarsi abbindolare da facili e comode versioni della storia, che solitamente le nazioni più potenti hanno la pretesa di imporre per il proprio tornaconto. Terzani vuol capire qual è la spirale di violenza che ha portato al terrorismo dei nostri giorni, nuovo impero del male che tutti oggi vogliono combattere senza sapere esattamente le motivazioni che hanno spinto gli attentatori delle Torri Gemelle a compiere quel tragico gesto. Il famoso giornalista, che conosce assai bene la storia e la cultura del mondo orientale, è un convinto assertore della non violenza: la serie di incontri con il pubblico si configura come un vero e proprio “pellegrinaggio di pace”. Terzani è fermamente convinto che solo con la non violenza sarà possibile, in futuro, la pacifica convivenza dei popoli: i conflitti che stanno attanagliando il mondo (Africa, Asia) sono dovuti principalmente alla mancanza di comprensione dell’altro, del diverso da noi, sia dal punto di vista culturale, religioso, politico ed economico: è molto più facile dichiarare guerra ad un popolo cosiddetto “culturalmente inferiore” (ricordando una famigerata dichiarazione del nostro Presidente del Consiglio per esprimere la sua opinione nei confronti della comunità islamica qualche tempo dopo l’attentato alle Torri Gemelle) che cercare di capirne la diversità di un popolo e cercare di conviverci senza avere la pretesa di soggiogare quel mondo e di renderlo omologo a quello occidentale, che purtroppo, dato il suo imbarbarimento, reagisce all’attentato con la logica reazionaria della cosiddetta giusta e motivata vendetta, applicando così la sua (presunta) superiorità culturale e intellettuale, per schiacciare il male (l’occidente si ritiene il baluardo del bene, ma soprattutto del benessere) anziché comprenderlo e cercare una soluzione in cui non valga più l’assunto sangue chiama sangue.
(Corriere del Chianti marzo 2002)

Arca Azzurra avanti tutta

La compagnia teatrale “Arca Azzurra” è sbarcata la settimana scorsa al teatro “La Pergola” di Firenze con la rappresentazione “4 Bombe in Tasca”, ambientata durante la Resistenza. Ed è stato un successo in termini di pubblico. Successo che probabilmente sarà ripetuto negli altri tetri dove la compagnia teatrale porterà i loro spettacoli, tra cui spiccano proprio “4 Bombe in Tasca” e “La Cena dei Buffi”. La loro tourné è iniziata a novembre dello scorso anno e terminerà a fine aprile, toccando molte città del nord e del centro Italia, ma in prevalenza quelle della Toscana dove le rappresentazioni della compagnia sono già conosciute ed amate. Con la tenace volontà –ma anche con la bravura degli attori che ne fanno parte- l’Arca Azzurra è diventata, specialmente dagli ultimi anni a questa parte, un assoluto punto di riferimento per la produzione teatrale del Chianti. Nata nel 1983 come laboratorio teatrale condotto dal regista e drammaturgo Ugo Chiti che da allora continua ad essere il leader di un gruppo di cui ha firmato tutti gli spettacoli. Oltretutto il regista chiantigiano può vantare anche due film al suo attivo: “Albergo Roma” (che prende il nome proprio di un albergo di Tavarnelle) e “La Seconda Moglie” (dove ha parte un’attrice di caratura nazionale come Maria Grazia Cucinotta). E’ proprio a Tavarnelle Val di Pesa che molti attori della compagnia hanno la loro residenza, ma soprattutto è lì che hanno iniziato la loro esperienza teatrale con le seguenti rappresentazioni: “Volta la carta... ecco la casa”, “Carmina Vini” “Equinozio (rituale stagionale)” e “Allegretto (perbene... ma non troppo)”, anche se è nella stagione 1989/1990 con “La provincia di Jimmy” che la compagnia riceve i primi riconoscimenti artistici come il premio IDI 1989, che dopo 120 repliche in tutta Italia riceve il premio Taormina Arte - Novità Italiana e inoltre il biglietto d'oro Agis-Minerva per l'impegno organizzativo e artistico come ente produttore. Da qualche anno a questa parte, poi, la compagnia ha sede legale a San Casciano, proprio accanto al teatro Niccolini, le cui quinte sembrano aver adottato questi artisti che hanno visto realizzarsi i propri sogni artistici dopo tante fatiche e sacrifici. Specialmente l’ex-attrice della compagnia Barbara Enrichi, è salita alla ribalta presso il grande pubblico con alcuni film di Leonardo Pieraccioni, dove ha interpretato ruoli di non poco conto. Ma anche gli altri attori non sono stati da meno e hanno svolto in molte occasioni il ruolo di comparse o hanno avuto ruoli minori in film di altri registi toscani come ad esempio in quelli di Francesco Nuti (oltre che in quelli del Chiti). Dal punto di vista artistico, la compagnia è molto legata al suo territorio di riferimento –il Chianti fiorentino ovviamente- che resta lo scenario più adatto e più congeniale a regista e attori, dato che nella stragrande maggioranza delle loro opere vengono raccontate storie che affondano le loro radici nell’immaginario popolare locale, anche se è grazie all'enorme comunicativa sonora e gestuale di attori come Massimo Salvianti e Dimitri Frosali (solo per citarne due, che tra l’altro dirigono alcuni laboratori teatrali) che le rappresentazioni sanno andare oltre agli aspetti meramente folclorici e vernacolari.
(Corriere del Chianti febbraio 2002)

Giobbe, comicità e riflessione

Comicità e solidarietà, un mix che indissolubilmente mai si scinde negli spettacoli di Giobbe Covatta. E che ha fatto registrare il tutto esaurito nella piazza di Tignano lo scorso 20 luglio quando è andato in scena lo spettacolo “Melanina e Varechina”, dove il famoso comico partenopeo ha illustrato la situazione africana attraverso il gioco da lui ideato “Monopolepole”, sulla falsariga del più conosciuto Monopoli. Tirando un dado le cui 6 facce riportano sempre il contrassegno “uno”, Giobbe percorre piano piano (“pole pole” appunto) tutte le 24 caselle del tabellone, intervallando momenti di grande comicità a momenti in cui il comico snocciola dati sull’Occidente confrontandoli con quelli di molti paesi dell’Africa, ormai una seconda sua terra visto la regolarità in cui vi si reca in occasione dei progetti dell’Amref, di cui è testimonial da oltre 10 anni. “Conosco molto bene le realtà del Magreb e dell’Africa dell’est e dell’ovest, un po’ meno quella del Sudafrica”, commenta Giobbe con il suo assai coinvolgente accento napoletano, un vero e proprio supporto alla sua straripante comicità. Facce visibilmente soddisfatte tra il pubblico di circa 300 persone: la gente ha assai apprezzato il modo originale di Giobbe di far comicità facendo anche riflettere sulla situazione africana.
(Metropoli Chianti luglio 2005)

raptus interruptus

Come un bambino che voleva partecipare ad un gioco che forse nemmeno lui stesso conosceva. Niente maniaco sessuale, ma solo la storia di un ragazzo che lavora (molto e bene), un po’ solo e con un carattere un po’ troppo chiuso, che quella mattina o seguiva dei ‘segnali’ che lo hanno spinto a uscire di casa alle 5 del mattino e a proporre effusioni amorose con sconosciuti oppure si gettava dalla finestra. “Per come è andata la storia, meglio la prima ipotesi”, commenta il gestore Massimo Cucchi dell’agriturismo “La Paneretta”, che ci racconta meglio l’episodio.
Ricapitolando, cosa è successo dal principio?
“Verso le 8 e 30 della scorsa domenica si è presentato alla reception un ragazzo che ha chiesto la disponibilità di una camera doppia, nonostante fosse da solo, ha lasciato i documenti e ha pagato regolarmente”.
Non aveva notato niente di strano?
“Assolutamente no, era una normalissima situazione: il ragazzo non denotava comportamenti anomali, forse semmai un’insolita tranquillità, ma niente di più. Ha preso la chiave ed è andato nell’appartamento che gli era stato assegnato, è entrato nell’altro appartamento rimasto aperto dove una coppia milanese stava facendo la doccia. Si è presentato in mutande ma è stato pregato dal ragazzo di farlo uscire, ed è uscito quasi senza fiatare”.
Quando si è accorto dell’episodio?
“Mi ha chiamato la coppia dicendomi che c’era un individuo che voleva entrare nel loro appartamento: la reception non è nello stesso stabile della casa, che dista circa 300 metri”.
Non aveva un po’ paura ad intervenire?
“Non molta, visto che il ragazzo che mi ha chiamato era, nonostante la situazione, abbastanza lucido e razionale. Tutto ciò in qualche modo ha tranquillizzato anche me. Ma non lo era molto la sua ragazza, che voleva addirittura gettarsi dalla finestra dal panico”.
Cosa ha fatto allora?
“Sono andato a prendere una scala lunga per far scendere la ragazza dalla finestra: la coppia si trovava infatti nell’appartamento al primo piano… e menomale che erano al primo piano, visto che gli appartamenti al piano terra hanno le finestre protette da inferriate, per cui non sarebbe stato possibile far allontanare la coppia”.
Mentre il ragazzo continuava a sbattere la porta?
“Eh si, fino al punto tale che, data la sua robusta corporatura, è riuscito ad entrare nell’appartamento della coppia e si è diretto verso la finestra dalla quale erano usciti i ragazzi”.
E cosa ha fatto poi?
“È rimasto lì nell’appartamento, come paralizzato, forse non rendendosi bene conto di cosa avesse fatto. Non ha mai reagito né avuto comportamenti o atteggiamenti violenti nei confronti della coppia, mai una minaccia, ma solo la proposta di fare l’amore a tre. L’unica violenza quando ha scardinato la porta. Il suo è stato un raptus che denota un malessere interiore represso, forse legato al trauma dovuto all’incidente stradale grave di qualche anno fa”.
Come si è risolta la questione?“Il ragazzo ha atteso l’arrivo dei carabinieri tranquillamente seduto sul letto, senza mai dare in escandenze: anche quando il ragazzo milanese l’ha pregato di allontanarsi dall’appartamento, questo se ne andato senza fiatare. La situazione, da potenzialmente pericolosa per tutti e tre i protagonisti, si è pian piano affievolita, con il terrore che si è tramutato in compassione nei confronti del ragazzo, con la coppia che ha sporto denuncia ma che non si è costituita parte civile. Dall’altro canto nemmeno io ho fatto denuncia e non ho chiesto danni di risarcimento, vista la situazione”.
(Metropoli Chianti giugno 2005)

rotolando sulla sabbia

Un gioco che ha accompagnato e che sta ancora accompagnando la vita di grandi e piccini nelle assolate giornate estive al mare. Si tratta delle ‘palline con i ciclisti’, che da decenni rotolano e saltano con i loro sgargianti colori per le piste costruite ad hoc un po’ ovunque sulle spiagge delle località balneari. Ivan Picchi, 59 anni di Firenze, è il titolare della Ciro Giocattoli S.R.L., azienda che da circa 40 anni nella zona industriale della Sambuca produce giocattoli in plastica e che è presente ed espone i suoi prodotti e le novità del proprio catalogo alle due maggiori manifestazioni internazionale del Giocattolo: Hong Kong Toys & Games Fair Fiera Internazionale del Giocattolo di Norimberga. Un catalogo ricco e in continua ridefinizione tra cui camion, ruspe, trattori, garages, armi giocattolo, trainabili, oltre alle famosissime ‘palline con i ciclisti’, presenti nel catalogo dell’azienda da oltre 30 anni. “La nostra azienda si è da sempre contraddistinta per l’alta qualità, la costante ricerca di design originali e il grande impegno professionale per soddisfare le esigenze sempre nuove del consumatore finale, il bambino, appunto, con l’obiettivo di favorirne la crescita e lo sviluppo psicomotorio”, commenta il titolare. “Provo una grande soddisfazione quando i bambini si divertono a giocare con le nostre palline, specialmente quelli di oggi che riescono ancora a divertirsi con un gioco così semplice, ma anche molto creativo”. Ed il gioco delle palline sulla spiaggia rappresenta veramente la creatività, oltre a stimolarla. In spiaggia si vedono spesso piste che sono delle vere e proprie opere d’arte, con le probabilità di tagliare al traguardo spesso proibitive per le miriadi di ostacoli che impegnano i giocatori a cimentarsi in prove di abilità. Percorsi obbligati sotto legnetti reperiti sulla spiaggia, tunnel fatti con bicchieri bucati, paraboliche, salti, “Si tratta di un prodotto ancora molto richiesto: è un prodotto classico, il cui consumo è rimasto quasi inalterato nel tempo e che tuttora riesce ad affascinare i grandi come i più piccoli: è anche grazie a questo prodotto che la nostra azienda uno sviluppo commerciale internazionale”, continua Ivan. Non solo palline con l’effige dei ciclisti con il nome e la nazionalità, ma anche quelle raffiguranti i bolidi di formula 1, quelle che sono contenute all’interno del sacchetto traforato di plastica elastica. “Le palline con dentro le immagini dei ciclisti sono però le più gettonate, forse perché i personaggi sono molto pubblicizzati tramite il Giro d’Italia e il Tour de France”, conclude Ivan. Nelle palline con la formula 1 c’è solo l’immagine della vettura, forse sono un po’ più spersonalizzate delle altre, che sono sempre le più ambite generalmente nelle scelte.
(Metropoli Chianti luglio 2005)

Milva in the night

Tutti pazzi per Milva. Un folto pubblico ha assistito alla performance della rossa Pantera di Goro, che tra vecchi successi e nuovi ha scaldato i cuori dei suoi fans in una fresca serata estiva ha ancora una volta brillato la sua stella e la sua chioma.
Intanto complimenti per la sua esibizione e per il suo fascino. Come ha trovato il pubblico?
“E’ un elemento essenziale per la buona riuscita di uno spettacolo: l’artista ‘sente’ l’affetto del pubblico e così riesce ad esprimere al meglio le sue qualità… Nonostante avessi solo un velo sulle spalle non avvertivo freddo”.
Conosceva Tignano prima d’ora?
“No, non ero mai stata da queste parti prima d’ora… ho cantato a Firenze e a Siena, ma le vostre zone non le conosco poi molto. Ed è un vero peccato perché la campagna chiantigiana è bellissima… credo proprio che in futuro la conoscerò meglio, magari quando ho finito la turnée ci potrei trascorrere qualche giornata di vacanza”.
Lei ha spesso calcato molti importanti palcoscenici italiani ed internazionali… come si è sentita a cantare in una piccola piazza come quella di Tignano?
“Non ho problemi a cantare in luoghi come questi, specie se sono così belli e suggestivi… e poi io sono originaria di un piccolo paese di pescatori sul delta del Po, dove ho trascorso la mia infanzia. E poi ritengo giusto portare gli spettacoli anche nei centri minori: non si possono mica fare solo concerti in grandi auditorium delle città… anche il pubblico periferico ha una sua dignità e va rispettato”.
Lei tra l’altro ha vissuto anche a Firenze… come si è trovata?
“Era il 1957 e mio padre, un commerciante di pesce, si trasferì con tutta la famiglia nei pressi della stazione di Rifredi… abbiamo abitato in quella zona per circa sei mesi, poi però se volevo sfondare nel mondo della musica dovevo trasferirmi a Bologna e così lasciammo Firenze”.
Le è dispiaciuto?
“Un po’ si perché ho dei ricordi bellissimi, come per esempio quando andavo al cinema la domenica pomeriggio con mia sorella e dove avevo iniziato a lavorare come sarta… la Toscana e l’Umbria sono le regione che paesaggisticamente mi piacciono di più… però per la mia carriera in quel momento Bologna era la città più giusta”.
(Metropoli Chianti luglio 2005)

Bisio Comicità e musica con i Les Arnò

Claudio Bisio&Les Arnò, atto secondo. Il celebre presentatore della seguitissima trasmissione televisiva “Zelig” torna sul palcoscenico a Barberino (si fa per dire, dato che ha una casa nella campagna barberinese) per affiancare l’ormai conosciuto gruppo musicale, con la stragrande maggioranza dei suoi componenti che abitano nei comuni del Chianti. All’ormai collaudata accoppiata è toccato il compito di chiudere i battenti della festa di Liberazione in pineta a Barberino domenica scorsa, dopo che Bisio e i Les Arnò avevano già fatto uno spettacolo insieme nella splendida cornice dell’antico borgo della piccola frazione Tignano tre anni fa, quando lo straripante comico e il gruppo musicale avevano dato vita ad una serata in cui si intrecciavano i divertenti monologhi del celebre comico televisivo con i ritmi solari e mediterranei del complesso musicale. Questa volta ha presentato alcune parti del suo spettacolo “I bambini sono di sinistra”, accompagnato in maniera molto soft dalla band all’inizio fino all’epilogo del monologo terminato in un vero e proprio crescendo emozionale da entrambe le parti, dove note e parole sembravano quasi fondersi magicamente. Poi Bisio ha lasciato il posto sul palcoscenico al gruppo musicale, con il pubblico che ha piano piano abbandonato le sedie e si è riversato nella pista di pattinaggio a muoversi al ritmo delle note della band. Un successo sia per il celebre comico, ma anche per il gruppo, che ha fatto divertire per due ore – ma soprattutto ballare – grandi e piccini.
(Metropoli Chianti settembre 2004)

Bisio, che simpatico umorista

Claudio Bisio e la comicità. Un botta e risposta con il celebre cabarettista-comico-presentatore (ma anche ottimo ballerino) prima della sua apparizione con Les Arnò.
Come giudichi il mondo della comicità al giorno d’oggi? Noti qualche differenza tra ora e vent’anni fa?
“Sicuramente il numero dei comici è cresciuto rispetto al passato, solo che è calato il numero dei locali dove è possibile esibirsi. Mi sembra che al giorno d’oggi i comici trovino maggiore difficoltà a fare cabaret, sia all’inizio che durante il prosieguo della loro attività”.
Quali sono i locali storici del cabaret?
“A Milano, sicuramente Zelig è stato quello più rinomato, anche se prima di questo c’era il Derby Club, un locale dove si sono esibiti i vari Abatantuono, i Gatti di Vicolo Miracoli, i Boldi, i Teocoli e i Cochi e Renato tanto per citare alcuni nomi”.
Perché uno spettacolo come il cabaret attecchisce meglio nelle regioni del nord?
“Sicuramente fare cabaret è un fenomeno nordico, che si avvicina molto alla tradizione mitteleuropea, dove il cabarettista esprime la sua comicità attraverso giochi di parole, iperboli. Sicuramente è un modo diverso di fare comicità rispetto alle macchiette romane o alla teatralità dei comici napoletani, riferendomi nel primo caso ai vari Montesano, Panelli, Proietti e Guzzanti, mentre nel secondo a Totò”.
Che cosa significa fare satira?
“Far ridere calpestando tutto e tutti: dai potenti a se stessi, chi fa satira deve avere una buona dose di ironia, ma soprattutto di autoironia”.
Quant’è difficile far ridere la gente?
“Moltissimo”.
Per quel che riguarda i tuoi programmi a breve?
“Da autunno andrà in programmazione “Zelig Off”, con moltissime facce nuove, mentre una speciale puntata di Zelig andrà in onda la notte di capodanno, con la trasmissione del varietà comico che inizierà a Gennaio”
La tua spalla sarà sempre la solare e ammaliante Vanessa Encontrada?
“Si”.
(Metropoli Chianti settembre 2004)

viva la ciccia!

Davanti alla antica macelleria Cecchini c’è una piccola lapide in memoria della scomparsa della bistecca alla fiorentina. Da quel tragico 31 marzo 2001 Dario Cecchini, il singolare titolare della macelleria, pone sulla lapide con regolare cadenza una rosa rossa in omaggio a questa specialità tipica toscana. Nonostante il triste evento, il macellaio più famoso d’Italia risponde gentilmente e ironicamente alle domande che gli sono state poste.
La Comunità Europea, dopo la messa al bando della bistecca alla fiorentina, sembra intenzionata a introdurre per questo prodotto il marchio di qualità. In cosa consiste effettivamente?
“Non lo so mica! Io faccio l’artigiano e non mi occupo di affari istituzionali: non vorrei che fosse frainteso e travisato lo spirito del funerale. Lo spirito del funerale non si rifaceva alla disposizione del ministero della sanità, ma prendeva spunto da quella disposizione per rifarsi direttamente al Boccaccio, perché, a mio giudizio, non era in pericolo solo la bistecca alla fiorentina ma era in pericolo una certa toscanità, fatta della capacità di ridere anche delle cose più tristi, perché è triste che la bistecca alla fiorentina venga levata dal commercio; questa toscanità è stata esaltata al massimo in occasione del funerale alla bistecca. E’ lì che il sarcasmo tipico dei fiorentini è venuto fuori con estrema chiarezza: noi toscani facciamo le cose non per fare dispetto a qualcuno ma perché non possiamo a meno di fare ‘i chiasso o di prendere per il c…; comunque, ben venga il marchio di qualità per la bistecca alla fiorentina ma il mio obiettivo è quello di scuotere gli animi della gente per riaffermare nuovamente una identità, quella toscana appunto, che si sta andando piano piano affievolendo”.
Cosa intende esattamente per “toscanità”?
“La vena polemica ma ti tipo bonario. Le faccio alcuni esempi: ogni anno a Siena viene fatta la rievocazione della battaglia di Montaperti, con 400 senesi che fanno una fiaccolata e portano una corona d’alloro; sono venuti da me a chiedermi di partecipare e io ho accettato. Ad un certo punto della discussione in cui partecipavano i sindaci, uno si è tirato fuori dicendo: “io sto con loro, ma non sono di Siena, sono di Arezzo!”. Oppure come sarà divertente quando dovrò andare sulla torre del Conte Ugolino a Pisa (il Cecchini recita Dante) e lancerò da lassù l’anatema ai pisani “Ahi Pisa, vituperio delle genti…” con 10.000 persone tra cui anche il sindaco di Pisa; è bellino, no?”
Non ne dubito, ma torniamo alla bistecca. Cosa ne pensa del fatto molti italiani (ma soprattutto molti toscani) si stanno recando a San Marino per mangiare e comprare la bistecca alla fiorentina?
“E volevo aprire una macelleria là infatti: sto trattando per l’acquisto di un fondo, come anche vorrei averne uno a Città del Vaticano! Scherzi a parte, non c’è bisogno di andare a comprare le carni all’estero quando le nostre bestie sono sane e genuine, per cui ben vengano i marchi di qualità e di origine controllata, ma comunque continuiamo a fare ‘i chiasso e a essere fieri del nostro essere toscani e della nostra terra con tutto quello che offre: vengono qui da tutto il mondo per godersi la Toscana, quando i primi che dovrebbero fare una cosa del genere sono proprio i toscani!”.
Ma una festa della “resurrezione della bistecca” non verrà fatta?
“E l’aspettano tutti a gloria… per questo non si farà! La gente va fatta anche soffrire!”
Allora almeno una rima in onore della bistecca per concludere…“Quanta è bella giovinezza / che si fugge tutta via / chi vuol esser lieto sia / del doman non c’è bistecca!” Oppure, citando l’Amleto, “To beef or not to beef, this is the question”.
(Corriere del Chianti luglio 2001)

Le maschere di Rignanese

La stagione del teatro Margherita inizia all’insegna della comicità di Nicola Rignanese. L’attore, che ha preso parte alle trasmissioni televisive con Antonio Albanese “Non c’è problema” e con Paolo Rossi “Su la testa”, ha messo in scena tutto il suo repertorio di personaggi suoi e non solo per rendere omaggio al grande Ettore Petrolini. L’attore, che ha curato la regia con Gianfranco Pedullà e accompagnato dalla Band Statale Settantuno, ha incentrato la piece su una miscellanea di generi, dal comico al tragico, alternando monologhi, canzoni, improvvisazioni, musiche che rappresentano un ritratto volutamente irriverente ai classici canoni del teatro. Lo spettacolo “Morire dal ridere! O sui fantasmi del Palcoscenico”, prima nazionale, lo scorso sabato 11 novembre presso un teatro assai pieno, ha l’intento principale di legare indissolubilmente le esperienze dei personaggi rappresentati con quelle dell’attore che li rappresenta, proprio fino all’esalazione dell’ultimo respiro, con lo spirito inquieto del personaggio che non si rassegna alla morte e cerca (riuscendoci) a rimanere in vita (almeno nella memoria collettiva). I personaggi che Rignanese veste sul palcoscenico sono icone del nostro tempo: si va Manuel, improbabile modello dai pochi neuroni iperbombardati del mondo di slogan del fashion advertising a Eterogeneo, l’uomo dall’irrefrenabile maschialità che è tutto e il contrario di tutto, la cui indecisione pende come un immenso fatale macigno. Oltre al crudele mondo dello spettacolo, che impone all’attore/clown di divertire a tutti i costi il pubblico, trattato alla stregua di un animale da circo, sbeffeggiato dai musici e perfino da un palcoscenico ingrato, che alla fine collassa su se stesso. Fortunatamente non è così nella realtà e i prossimi appuntamenti al Margherita di Marcialla il 18 e 19 novembre con la Compagnia La Martinicca in Tutta Colpa di Franz di Romano Franceschi, una commedia brillante in vernacolo empolese, sabato 25 novembre con il duo Rita Marcotulli al piano e Stefano (Cocco) Cantini al sax, il 26 novembre L’incantatore Di Folle di e con Saeed Fekri (mimo e clown), uno spettacolo in ricordo di Totò e Chaplin.
(Metropoli Chianti novembre 2006)

La magnifica ex casa dell'eros della Valdelsa

C’era una volta il Magnifico. No, non stiamo parlando di Lorenzo de’ Medici, ma di un locale che di scambisti che era assai conosciuto tra la seconda metà degli anni Novanta e i primissimi anni del nuovo millennio. A qualche centinaio di metri dal lago di Tavolese a Certaldo, paese del Boccaccio, nei locali del Magnifico fino a qualche anno fa si faceva ben altro che leggere le novelle del famoso cantore medievale. “Scusi mi sa dire la strada per Marcialla che poi porta a Certaldo?” era una domanda molto frequente quella che ignoti signori su auto di grossa cilindrata accompagnati da gentil donzelle - moglie o amante fa lo stesso, purché sia femmina – rivolgevano puntualmente ai bar dei comuni limitrofi per raggiungere il tanto sospirato luogo, che un po’ tutti sapevano dove fosse ma che mai avrebbero osato avvicinare. Anche perché all’ingresso veniva chiesta la carta di identità: se si era del luogo non c’era parola d’ordine che magicamente apriva le porte della lussuria. I membri del club invece potevano sfoggiare una tessera che garantiva loro l’accesso. “Veniva gente principalmente da Roma e da Milano: ma poi il club si aprì anche a gente del luogo, che magari invece della moglie portava l’amica disinibita…”, il racconto di un signore alto brizzolato sulla quarantacinquina di Certaldo che qualche volta è entrato all’interno della casa di piacere. Ma che non deve essere stato il solo, perché sulla strada spesso c’erano parcheggiati veicoli con targhe locali. E il club non era conosciuto solo dalla gente della zona, ma era recensito anche su internet, come ‘Amici nel Mondo’. “E li dentro non era poi difficile fare certi tipi di amicizie… si poteva oltre a ‘fare’ si poteva anche guardare… c’era una stanza dedicata esclusivamente al voyeurismo, ma in cantina c’era addirittura lo spazio sadomaso, con tanto di anelli e corde, oltre a tante fruste, e che fruste… l’ho vista una volta ma non era il genere mio, sono un tipo un po’ più tradizionale”, continua con aria un po’ ironica questo signore che chiameremo fittiziamente ‘Lorenzo’. “Però sul trono una volta mi ci sono seduto”, continua Lorenzo, alludendo alla regale sedia dove era scritto appunto ‘Il Magnifico’, e che sembrava fosse riservata a colui che durante la serata si fosse particolarmente distinto nell’arte amatoria. Da almeno 5 anni il Magnifico però non esiste più, per la delusione degli ‘Amici del Mondo’, vicini e lontani. “Forse una gestione più oculata – e ben più riservata - lo avrebbe fatto continuare ad esistere, ma ormai è andata così”, conclude ‘Lorenzo’. Si dice in giro, però, che su internet circoli qualche filmato girato all’interno del Magnifico, che continuerebbe così a celebrare le gesta di un club che stava cominciando a diventare forse un po’ troppo ingombrante.
(Metropoli Chianti ottobre 2006)

sabato 24 febbraio 2007

Cronaca di una fiducia annunciata

Crisi rientata, crisi scongiurata. In attesa di riforme di serie A. Il ritorno del governo alla camera in cui non era riuscito ad ottenere la fiducia più di una settimana ha ottenuto una maggioranza numerica - la matematica non è un opinione - ma qualche dubbio sulla maggioranza politica permane. Squadra che non perde non si cambia, o quasi (vedi lo scambio di comproprietà di Follini e De Gregorio tra Cdl e Unione, l'acquisizione a titolo forse definitivo di Pallaro) e alla fine il tanto sospirato e fiducioso 162 compare. Sorge ora spontanea la domanda se tutto ciò potrà durare, così la discussione sulla legge elettorale torna in auge, dopotutto è passato solo un anno dal 'porcellum' che sostituiva il 'mattarellum'. una riforma non è bella se non è un pò pazzariella. una riforma elettorale che sicuramente serve per cercare di garantire una maggioranza stabile per avere maggiori garanzie di governabilità. magari la prossima si chiamerà 'tornellum', in modo che potranno andare a votare solo i titolari di un abbonamento magnetico che oltre ad entrare nei decoder di casa propria fa accadere anche al seggio elettorale. tra coloro che riescono ad entrare (attenti alle schede taroccate) viene scelto colui che guiderà il paese in base ad un plebiscito a base di colpi di tecomando (ovviamente con il salvaguscio) perchè siamo politicamente protetti. Chiamale se vuoi elezioni.

venerdì 23 febbraio 2007

Squadre italiane nelle coppe europee, nemmeno una vittoria

La tre giorni delle coppe europee ha riservato amarezze un pò a tutte le squadre italiane ancora in gioco. 3 pareggi in Champions League, 2 sconfitte in Coppa Uefa. Grande delusione per Parma e Livorno, che escono di scena in virtù di una doppia sconfitta, il primo contro un avversario non proprio irresistibile, il secondo per mano di una squadra più esperta. Ora il Parma potrà concentrarsi esclusivamente sul campionato, cercando di risalire una classifica che la relega sempre più nei bassifondi. Assai lontani i tempi in cui questa squadra collezionava brillanti prestazioni in Europa e anche in campionato era considerata una scomoda avversaria. Per il Livorno l'attenuante di disputare per la prima volta una coppa Europea, forse raggiungere i sedicesimi di finale è stata un'impresa degna di nota. Tra i risultati degli Ottavi in Champions quello che delude di più è quello dell'Inter, che dovrà faticare molto in trasferta contro una squadra cinica che è in lizza per il campionato spagnolo, che ha il dente avvelenato per essere in svantaggio negli innumerevoli scontri diretti di questi ultimi anni. L'Internazionale ha i tutti i mezzi per passare il turno in Spagna, un'eliminazione negli Ottavi sarebbe da considerare come un mezzo fallimento in questa stagione dopo un campionato praticamente già vinto e una finale in Coppa Italia già ipotecata. Milan e Roma impattano le gare a reti inviolate: per la prima è necessario vincere, per la seconda potrebbe bastare anche un pareggio segnando almeno una rete. Maggiori chance di qualificazione per queste due squadre, anche per il loro potenziale offensivo. Con un occhio di riguardo per i cartellini gialli, specialmente nelle file dei giallorossi, che non hanno certo una rosa amplissima, tre dei quali assegnati per simulazione. Ricordiamoci che siamo in Europa e gli arbitri sono un pò più attenti che nella nostra penisola.

Cronaca di una morte annunciata - 4 (o)scenari possibili

gli scenari dopo la dèbacle di mercoledì al senato sono abbastanza tristi... c'è il rinvio alle camere con il rientro della crisi, con Prodi che riuscirebbe a blindare i ranghi della propria micromaggioranza, sperando in qualche adesione da parte di quei senatori meno legati alla Cdl, che comunque avrà vita durissima anche se nascesse con tutte le buone intenzioni del caso, visto l'eterogeneità della coalizione che non potrà mai essere un'alleanza politica ma solo una coalizione elettorale (tradotto: per non far vincere le elezioni alla cdl e soprattutto al suo leader), eventuali e saltuari mercati di riparazione con accattonaggio di opportunisti possono far crescere quantitativamente la micromaggioranza, ma non certo qualitativamente e aggiungerebbero elementi di instabilità in una coalizione traballante; il Prodi bis se la crisi non rientrasse, una soluzione assai poco probabile, anche perchè Prodi non sembra essere il classico 'uomo per tutte le stagioni', nella quale i rapporti tra governo e maggioranza riveduta e corretta muterebbero (- sinistra + centro), apparendo agli occhi degli elettori dei partiti di sinistra come una pericolosa deriva neocentrista; le elezioni anticipate con l'attuale legge elettorale che fu approvata ad hoc per sfavorire la governabilità e aumentare l'instabilità politica è un altro scenario, tutt'altro che affascinante; un governo istituzionale di larghe intese che vari vere riforme e cerchi di portare il paese a nuove elezioni (con una nuova legge elettorale che non sia una porcata come fu definita da calderoli dopo che era stata approvata) è abbastanza inverosimile che riesca ad avere un alto profilo, anche se venisse affidato alla seconda carica dello stato Marini, che gode di indiscussa credibilità in entrambi gli schieramenti. tutti scenari che comunque riportano in auge il problema principale italiano: non contano tanto gli assetti istituzionali o le leggi dello stato ma la cultura politica della nostra classe politica, che continua a navigare a vista mantendo un basso profilo, non segnando una discontinuità con il passato. Anche il nostro corpo elettorale non è esente da colpe (e indirettamente la nostra società) che si sta disaffezionando pian piano a questo tipo di politica, oppure si accontenta di votare il male minore. Non ci lamentiamo se in Italia non si riesce ad esprimere una rappresentanza politica degna di questo nome.