Un crescendo di emozioni. Questo è ciò che riesce a dare un concerto di Manu Chao agli spettatori. E’ è quanto ha ricevuto la folla che è accorsa da molte parti della Toscana (ma non solo) al tour “Radio Bemba sound system” che mercoledì sera faceva tappa a Volterra. Per almeno tre ore le note di Manu Chao si sono mescolate con il sudore dei suoi fans che hanno dato vita a danze frenetiche concluse soltanto quando era ormai notte fonda. In molti, infatti, sono rimasti anche dopo la presunta fine del concerto ad attendere un bis che sarebbe potuto durare fino alle prime luci dell’alba. Purtroppo così non è stato anche se fino alle due e mezzo di notte c’è stata musica e tanta voglia di cantare e ballare. Manu Chao sono una band atipica nel loro genere: durante i loro concerti c’è essenzialmente la voglia di far divertire il pubblico e di divertirsi con loro, con una fusione pressoché totale tra band e spettatori. Prima dell’ingresso sul palco del celebre gruppo si sono avvicendati i Caparezza e la Bandabardò, che avevano già iniziato a far ballare gli spettatori al suono di musiche reggae, ska alternate a suoni mediterranei. Una miscellanea di generi che ha introdotto la musica solare e coinvolgente dei Manu Chao, la cosiddetta “patchanca”, alle cui canzoni è impossibili rimanere fermi. E’ musica semplice da ascoltare e da ballare, che genera profonde emozioni e allegria. Ma soprattutto che sprigiona energia, un’energia che sembra scaturire dall’osmosi tra la band e il pubblico. Una musica per tutti, come testimonia la differenza d’età degli spettatori. Ma un concerto di Manu Chao non è solo musica, ma un momento di riflessione politica e di espressione delle proprie idee. “The problem is Bush”, ha ripetuto spesso Manu Chao nelle sue canzoni, che ha citato anche Berlusconi riprendendo il motivo di “Pinocchio”. A permettere il riuscitissimo svolgimento del concerto c’è annotare l’ottima organizzazione della zona parcheggio, predisposta su una strada secondaria con un eccellente servizio di bus navetta con una ventina di fermate istituite ad hoc.
(Corriere di Firenze agosto 2003)
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