domenica 23 maggio 2010

Ranking Uefa, grazie Mou e Pranda. Serve un patto italiano per riprendersi un posto al sole in Europa

Grazie alla vittoria dell'Inter in Champions League, un trofeo che le mancava addirittura dal 1965, l'Italia mette la freccia sulla Germania nel ranking Uefa, riprendendosi il terzo posto, anche se la benzina è finita. La distanza di sicurezza è praticamente inesistente: i club teutonici restano a 64,207, quelli italiani si portano a 64,338, una graduatoria alla quale la Fiorentina, dietro all'Inter, ha contribuito pesantemente a costruire, rispettivamente con un coefficiente 24,0856 (11esimi) e 34,0856 (primi). La Coppa dalle Grandi Orecchie torna in Italia (mancava dal 2007, Milan) ai krucchi resta quella della grande pancia rimpilzata di wurstel e crauti del pingue pensionato Ovrebo e delle nefandezze del suo assistente Nebben. Tut mir leid, Bayern! Grazie Mourinho e (ovviamente) grazie Prandelli, due allenatori che la prossima stagione non siederanno più sulle rispettive panchine, oltre che alle due squadre, per aver contribuito a tenere alto il ranking dei loro club e di conseguenza quello dell'Italia. Una bella pernacchia anche all'Uefa della sacra allenza franco-tedesca (guarda caso le due nazioni inseguitrici ndr), oltre che ai tedeschi in senso stretto, ma solo per pochi mesi, visto che a partire dalla prossima stagione i club teutonici scarteranno meno punti del 2005/06 di quelli italiani, presentandosi alla griglia di partenza nuovamente al terzo posto (53,770 vs 48,981). Il sacrificio della Fiorentina è costato caro, nonostante i gigliati ora siano 24esimi nel ranking per team (partendo addirittura 20esimi nella prossima graduatoria, che potrebbe garantire un posto da testa di serie in una competizione europea nell'edizione 2011/12, visto che la Fiorentina scarterà i pochissimi punti del 2005/06): all'Inter allora il compito di difendere la pesante cambiale, a Roma, Milan e sperando anche nella Sampdoria non testa di serie nei playoff Champions (lo sarebbe solo se saltassero nel terzo preliminare per le squadre 'piazzate' ben quattro team che la precedono nel ranking e potrebbe pescare, tra le altre, brutti clienti come Werder Brema, Tottenham e Siviglia, ma anche avversari non facilissimi come Ajax, Celtic Glasgow, Zenit di San Pietroburgo, Dinamo Kiev e Fenerbahce) di onorare bene la competizione, ma anche a Palermo, Napoli e Juventus (quest'ultima attesa da un doppio preliminare ndr) nella cosiddetta coppa minore, spesso snobbata e vista quasi come una zavorra, l'Europa League, dove invece le tedesche si comportano tendenzialmente molto bene e hanno costruito nelle passate stagioni le loro fortune nel ranking. Lontanissimi i tempi in cui l'Italia spopolava in Uefa (addirittura 6 'tituli' in 7 edizioni tra 1989 e 1995, ultima vittoria del Parma nel 1999 ndr). Per un nuovo sorpasso italiano, altrimenti addio a quel quarto posto in Champions, che oltre a regalare una valanga di soldi, conferisce anche tanto prestigio. E ogni tanto mettere qualche altro 'titulo' nella ricca bacheca internazionale italiana, un palmares da 12 Coppe Campioni/Champions League, come la Spagna, 9 Coppe Uefa, oltre a 7 trofei nella defunta Coppe delle Coppe (al pari di Spagna e una lunghezza dietro l'Inghilterra) non guasterebbe. Per riprendersi quel posto al sole in Europa.