martedì 18 settembre 2007

Petardo in Juve-Udinese: il padre 'difende' il figlio. Alcune considerazioni

Che un padre voglia difendere il proprio figlio non ci vediamo niente di strano. Le recenti dichiarazioni di Alessandro Ravasio, padre di Nicola, tifoso Juventino arrestato per il lancio di un petardo in campo in Juventus-Udinese, non sono però certo troppo condivisibili. "Nicola non è un ultrà", avrebbe detto Alessandro. Come se tutti gli ultrà fossero persone che si divertono a buttare oggetti in campo. Se vogliamo etichettare i tifosi che vanno in curva come persone che compiono azioni nefaste e coloro che siedono in altri settori come tifosi perbene, facciamo pure, d’altronde fare di tutta l’erba un fascio rappresenta un tipico cliché tutto italiano. Ed è anche per questo che le telecamere non monitorerebbero le zone cosiddette ‘meno a rischio’. A mio avviso hanno fatto bene i vicini di poltroncina di Alessandro ad indicarlo agli stewart, così come hanno sbagliato i tifosi della curva ad additare quei tifosi come spioni. Concordo però con Alessandro sul suo giudizio nei confronti di chi ha dato lo schiaffo a suo figlio: nessuno ha il diritto di esercitare giustizia sommaria. Che non è altro che un fattore per generare altra violenza anziché contenerla.

La 'giovane' Fiorentina in attesa della definitiva consacrazione

Domani si ricomincia. Dopo i fasti (i 147 punti delle ultime due stagioni, la difesa meno battuta del 2006/7) e i nefasti (2 Champions League conquistate e non disputate), la stagione che si affaccia porta con sé un carico di aspettative del progetto viola che piano piano si sta delineando. Da un lato ci sono state alcune partenze dolorose (Reginaldo), altre scontate (Toni e Bojinov), che però hanno portato nelle casse della società viola qualcosa come 25 milioni di euro, parte dei quali reinvestiti in quella linea verde che ormai sembra essere una prerogativa della società gigliata, sia per quel che riguarda i nuovi acquisti, sia per il prolungamento dei contratti dei giocatori chiave. La Fiorentina del prossimo futuro, insomma. E’ stato scelto di puntare sui giovani e lo si è fatto con coerenza: la Fiorentina, volente o nolente, è tra le poche squadre del panorama italiano di un certo livello che ha sposato tale causa con convinzione. Ecco perché sono arrivate tante ‘pianticelle’ - come sono state spesso definite – affiancate da qualche ‘quercia’, quel Vieri che 5 stagioni fa fu capace di mettere a segno ben 24 gol in 23 gare (la più alta media-gol un capocannoniere in serie A). Prandelli non chiederà certo a Bobo di ripetere tale exploit, ma di mostrare Pazzini in primis, oltre ai vari Lupoli, Osvaldo, Lepillier (e da gennaio anche a Cacia, per citare solo gli attaccanti), come si diventa calciatori professionisti a tutti gli effetti e campioni che possono trovare prima o poi la ribalta internazionale. E segnare anche qualche gol ‘pesante’ sia in campionato che in Coppa Uefa, specialmente nella competizione europea in cui la squadra farà il suo debutto tra meno di un mese. A questi ragazzi il compito di gonfiare le reti sulle ali dell’entusiasmo (magari supportati a turno dai centrocampisti centrali Montolivo e Kuzmanovic oltre che dagli esterni Santana e Semioli) per far volare la squadra ed una tifoseria encomiabile, a Prandelli quello di consolidare ulteriormente la fase difensiva per ridurre ancora di più il numero di reti subite. Con queste due caratteristiche la squadra può davvero ambire, nel giro di qualche anno come ha più spesso ripetuto il mago di Orz, passando per un gioco frizzante e gradevole, a quella cucitura sulla maglia che ormai manca da diversi anni.

L’ultima follia di ‘O’ Animal’

Non si limiterebbe più ad ubriacare gli avversari con le sue imprevedibili finte ma anche gli animali. Di chi stiamo parlando? Ma ovviamente Edmundo, noto ormai più per le sue 'imprese' fuori dal campo (una lista che si allunga sempre più) che all’interno del rettangolo di gioco. Secondo quanto riportato dall’enciclopedia multimediale Wikipedia, il brasiliano avrebbe letteralmente 'imbottito' di birra lo scimpanzé precedentemente regalato (illegalmente) al figlio, rimediando così una denuncia per maltrattamenti da parte degli animalisti brasiliani. Sinceramente preferiamo ricordarlo più per le sue trovate geniali con il pallone tra i piedi con la casacca viola.

Seconda di campionato, continuano i colpi 'proibiti' fuori dal campo. Le ripercussioni