martedì 18 settembre 2007

Petardo in Juve-Udinese: il padre 'difende' il figlio. Alcune considerazioni

Che un padre voglia difendere il proprio figlio non ci vediamo niente di strano. Le recenti dichiarazioni di Alessandro Ravasio, padre di Nicola, tifoso Juventino arrestato per il lancio di un petardo in campo in Juventus-Udinese, non sono però certo troppo condivisibili. "Nicola non è un ultrà", avrebbe detto Alessandro. Come se tutti gli ultrà fossero persone che si divertono a buttare oggetti in campo. Se vogliamo etichettare i tifosi che vanno in curva come persone che compiono azioni nefaste e coloro che siedono in altri settori come tifosi perbene, facciamo pure, d’altronde fare di tutta l’erba un fascio rappresenta un tipico cliché tutto italiano. Ed è anche per questo che le telecamere non monitorerebbero le zone cosiddette ‘meno a rischio’. A mio avviso hanno fatto bene i vicini di poltroncina di Alessandro ad indicarlo agli stewart, così come hanno sbagliato i tifosi della curva ad additare quei tifosi come spioni. Concordo però con Alessandro sul suo giudizio nei confronti di chi ha dato lo schiaffo a suo figlio: nessuno ha il diritto di esercitare giustizia sommaria. Che non è altro che un fattore per generare altra violenza anziché contenerla.

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