A Napoli, in occasione della sfida con la capolista Inter, sono previste sugli spalti migliaia di maschere di Collina in segno di protesta contro il designatore arbitrale, nonché dei veli da bianchi da stendere pietosamente sui direttori di gara. Del resto è carnevale, mai come ora il detto ogni scherzo vale è appropriato. P.S. Che maschera dovrebbero indossare i tifosi viola (al Franchi, visto che a Genova non era loro consentito)? Magari quella di Gilardino, a cui dopo la rete di mano a Palermo nella scorsa stagione sono state annullate 3 reti e non fischiati 12 rigori più o meno solari (Questo purtroppo non è uno scherzo). Un modo per fare avere migliaia di occhi del Gila sull’arbitro di turno, e chissà se il fischietto intimorito non sia almeno un giudice imparziale. Alla ‘casta’ l’ardua sentenza.
A Napoli nella nuova linea metropolitana un vecchio folle canta a squarciagola all’infinito una cantilena difficile da decifrare ma che all’ennesima ripetizione appare chiara anche agli incuriositi uditori forestieri che tendevano l’orecchio: “Roma caput monnezza”. Difficile capire se si trattasse di uno dei Vecchi Lions, ma questo folle un certo Erasmo da Rotterdam lo avrebbe sicuramente elogiato, visto le decisioni centrali che vengono prese da organi discutibili nonché liberticidi per le mete dei tifosi.
La Federcalcio ha messo al bando le bestemmie, profilando addirittura il cartellino rosso per gli 'smoccolatori' in campo: il sottoscritto, in un torneo di calcio a 5 di qualche anno fa, è stato ammonito per un episodio del genere. Un anno fa il selezionatore azzurro Lippi le aveva assolte, definendole, "un intercalare tipicamente toscano". Essendo intercalarmente toscano al 100%, mi sento protetto e tutelato dal ct campione del mondo in carica.
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