venerdì 2 marzo 2007

raptus interruptus

Come un bambino che voleva partecipare ad un gioco che forse nemmeno lui stesso conosceva. Niente maniaco sessuale, ma solo la storia di un ragazzo che lavora (molto e bene), un po’ solo e con un carattere un po’ troppo chiuso, che quella mattina o seguiva dei ‘segnali’ che lo hanno spinto a uscire di casa alle 5 del mattino e a proporre effusioni amorose con sconosciuti oppure si gettava dalla finestra. “Per come è andata la storia, meglio la prima ipotesi”, commenta il gestore Massimo Cucchi dell’agriturismo “La Paneretta”, che ci racconta meglio l’episodio.
Ricapitolando, cosa è successo dal principio?
“Verso le 8 e 30 della scorsa domenica si è presentato alla reception un ragazzo che ha chiesto la disponibilità di una camera doppia, nonostante fosse da solo, ha lasciato i documenti e ha pagato regolarmente”.
Non aveva notato niente di strano?
“Assolutamente no, era una normalissima situazione: il ragazzo non denotava comportamenti anomali, forse semmai un’insolita tranquillità, ma niente di più. Ha preso la chiave ed è andato nell’appartamento che gli era stato assegnato, è entrato nell’altro appartamento rimasto aperto dove una coppia milanese stava facendo la doccia. Si è presentato in mutande ma è stato pregato dal ragazzo di farlo uscire, ed è uscito quasi senza fiatare”.
Quando si è accorto dell’episodio?
“Mi ha chiamato la coppia dicendomi che c’era un individuo che voleva entrare nel loro appartamento: la reception non è nello stesso stabile della casa, che dista circa 300 metri”.
Non aveva un po’ paura ad intervenire?
“Non molta, visto che il ragazzo che mi ha chiamato era, nonostante la situazione, abbastanza lucido e razionale. Tutto ciò in qualche modo ha tranquillizzato anche me. Ma non lo era molto la sua ragazza, che voleva addirittura gettarsi dalla finestra dal panico”.
Cosa ha fatto allora?
“Sono andato a prendere una scala lunga per far scendere la ragazza dalla finestra: la coppia si trovava infatti nell’appartamento al primo piano… e menomale che erano al primo piano, visto che gli appartamenti al piano terra hanno le finestre protette da inferriate, per cui non sarebbe stato possibile far allontanare la coppia”.
Mentre il ragazzo continuava a sbattere la porta?
“Eh si, fino al punto tale che, data la sua robusta corporatura, è riuscito ad entrare nell’appartamento della coppia e si è diretto verso la finestra dalla quale erano usciti i ragazzi”.
E cosa ha fatto poi?
“È rimasto lì nell’appartamento, come paralizzato, forse non rendendosi bene conto di cosa avesse fatto. Non ha mai reagito né avuto comportamenti o atteggiamenti violenti nei confronti della coppia, mai una minaccia, ma solo la proposta di fare l’amore a tre. L’unica violenza quando ha scardinato la porta. Il suo è stato un raptus che denota un malessere interiore represso, forse legato al trauma dovuto all’incidente stradale grave di qualche anno fa”.
Come si è risolta la questione?“Il ragazzo ha atteso l’arrivo dei carabinieri tranquillamente seduto sul letto, senza mai dare in escandenze: anche quando il ragazzo milanese l’ha pregato di allontanarsi dall’appartamento, questo se ne andato senza fiatare. La situazione, da potenzialmente pericolosa per tutti e tre i protagonisti, si è pian piano affievolita, con il terrore che si è tramutato in compassione nei confronti del ragazzo, con la coppia che ha sporto denuncia ma che non si è costituita parte civile. Dall’altro canto nemmeno io ho fatto denuncia e non ho chiesto danni di risarcimento, vista la situazione”.
(Metropoli Chianti giugno 2005)

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