Tutti pazzi per Milva. Un folto pubblico ha assistito alla performance della rossa Pantera di Goro, che tra vecchi successi e nuovi ha scaldato i cuori dei suoi fans in una fresca serata estiva ha ancora una volta brillato la sua stella e la sua chioma.
Intanto complimenti per la sua esibizione e per il suo fascino. Come ha trovato il pubblico?
“E’ un elemento essenziale per la buona riuscita di uno spettacolo: l’artista ‘sente’ l’affetto del pubblico e così riesce ad esprimere al meglio le sue qualità… Nonostante avessi solo un velo sulle spalle non avvertivo freddo”.
Conosceva Tignano prima d’ora?
“No, non ero mai stata da queste parti prima d’ora… ho cantato a Firenze e a Siena, ma le vostre zone non le conosco poi molto. Ed è un vero peccato perché la campagna chiantigiana è bellissima… credo proprio che in futuro la conoscerò meglio, magari quando ho finito la turnée ci potrei trascorrere qualche giornata di vacanza”.
Lei ha spesso calcato molti importanti palcoscenici italiani ed internazionali… come si è sentita a cantare in una piccola piazza come quella di Tignano?
“Non ho problemi a cantare in luoghi come questi, specie se sono così belli e suggestivi… e poi io sono originaria di un piccolo paese di pescatori sul delta del Po, dove ho trascorso la mia infanzia. E poi ritengo giusto portare gli spettacoli anche nei centri minori: non si possono mica fare solo concerti in grandi auditorium delle città… anche il pubblico periferico ha una sua dignità e va rispettato”.
Lei tra l’altro ha vissuto anche a Firenze… come si è trovata?
“Era il 1957 e mio padre, un commerciante di pesce, si trasferì con tutta la famiglia nei pressi della stazione di Rifredi… abbiamo abitato in quella zona per circa sei mesi, poi però se volevo sfondare nel mondo della musica dovevo trasferirmi a Bologna e così lasciammo Firenze”.
Le è dispiaciuto?
“Un po’ si perché ho dei ricordi bellissimi, come per esempio quando andavo al cinema la domenica pomeriggio con mia sorella e dove avevo iniziato a lavorare come sarta… la Toscana e l’Umbria sono le regione che paesaggisticamente mi piacciono di più… però per la mia carriera in quel momento Bologna era la città più giusta”.
(Metropoli Chianti luglio 2005)
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