Tutto quello che volete sapere sulla Fiorentina, specialmente sulle giovanili!
sabato 5 maggio 2012
Il triste destino dell’azzeratore
Era venuto per azzerare ma purtroppo è rimasto vittima del suo stesso proposito. Con Delio Rossi la Fiorentina puntava a riaprire un nuovo ciclo dopo la fine di quello di Prandelli, dopo la fase di interregno di Mihajlovic. L’ex tecnico della Fiorentina saluta una tifoseria che lo amava già prima che si sedesse sulla panchina viola (e che sperava che tutto ciò avvenisse lo scorso giugno quando le sirene interiste ammaliavano Sinisa) e che lo rispetta (“Da mercenari circondato, un uomo vero ti sei dimostrato!!!” lo striscione esposto da ‘Curva Fiesole 1926’, oppure come la recente petizioneonline per farlo tornare sulla panchina viola) nonostante quell’episodio con Ljajic durante Fiorentina-Novara sia stata da condannare (lo stesso tecnico ne è consapevole e sapeva che ne avrebbe pagato le conseguenze). “Ne ferisce più la gola che la spada”, il proverbio che ha citato Rossi per tentare di motivare la provocazione del giovane serbo prima che l’uomo Delio colpito nei sentimenti perdesse i lumi della ragione. Un uomo vero può sbagliare (anzi lo ha fatto), per questo motivo ha chiusto scusa a tutti: a questo punto pure Ljajic deve delle scuse a Rossi (non basta scusarsi coi compagni e con la tifoseria, in primis per l’insubordinazione nei confronti dell’allenatore (come hanno rimarcato molti colleghi di Rossi) e poi per le offese alla famiglia del tecnico (in qualunque lingua le abbia ghignate). Rossi si era guadagnato pian piano nell’ultimo periodo con buoni risultati ed una salvezza virtualmente raggiunta, la fiducia per aprire un nuovo ciclo nella prossima stagione, indicando alla società su quali pedine puntare e cosa serviva per creare un nuovo gruppo, una compagine in cui siano presenti leader e non ‘gatte morte’, tanto per citare l’appellativo col quale additava chi non metteva l’anima in campo. Un’anima che al suo arrivo voleva dare alla squadra, riuscendoci solo in parte perché purtroppo mancava la materia prima. Prandelli chiedeva leader silenziosi, che c’erano e si son visti i risultati: anche se non sono giunti titoli in bacheca, ci sono stati, come il bel gioco dei primi anni ed imprese, fino all’eliminazione in Champions che ha chiuso anzitempo il suo quinquennio. Lo stesso Prandelli, poco dopo che Mihajlovic aveva iniziato la sua stagione, aveva spiegato così a Il Nuovo Corriere di Firenze cosa era accaduto nell’ultima decina di gare nella stagione, quando le sconfitte non si contavano più: “C’erano giocatori che sapevano che se fossi rimasto, dovevano trovare un’altra sistemazione. Le mie erano scelte professionali, per far crescere la squadra, perché c’erano e ci sono giocatori che arrivati ad un certo livello, più di quello non possono dare ma alcuni hanno preferito pensare di essere più bravi di quello che sono e che fosse un problema di allenatore”. Era chiaro che con Mihajlovic, che aveva più o meno la stessa squadra, ormai scarica, i risultati non potessero cambiare. Mai profezia fu più giusta. Il full metal mister invocava gente con le palle (strigliando anche lo stesso Ljajic, alias il ragazzo che mangiava troppa nutella e passava troppe ore la notte al computer) e minacciava calci nel sedere (o altre espressioni più colorite come era solito ripetere una volta si e l’altra pure), ma Il coraggio o si ha o non si ha. Per aprire un nuovo ciclo ora serviranno calciatori bravi e professionisti, oltre che uomini veri (astenersi da ragazzini talentuosi alias eterne promesse come purtroppo sembra Ljajic, su cui sono stati investiti più di due anni fa quasi 7 milioni) . Ma prima di tutto, oltre un nuovo direttore sportivo, adesso servirà anche un nuovo allenatore, con tanti auguri a Guerini (una settimana da club manager aveva dichiarato a Radio Rosa: “Rossi non è un traghettatore, resta con noi fino almeno fino a giugno 2013”) che torna in panchina per questi 180 minuti finali dell’ennesima stagione che non vediamo l’ora che finisca.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento