Vincenzo Montella è adesso con tutti i crismi il nuovo tecnico dellaFiorentina, dopo l’esperienza parziale sulla panchina della Roma e quella totale su quella del Catania. Ripercorriamo il percorso tecnico dell’aeroplanino, che da giocatore ha infilzato spesso e volentieri i gigliati con le sue reti.
UN QUASI TITUTO SUBITO Alla prima da allenatore coi Giovanissimi Nazionali della Roma, nella stagione 2009/10, Montella ha sfiorato la vittoria, arrendendosi solo in finale contro il Milan, battuto per 3-0. Nella stagione successiva, sempre sulla stessa panchina giallorossa, ha ingaggiato una sfida a suon di vittorie contro la Fiorentina di Guidi, prima di prendere il posto di Ranieri, con la sua squadra che giunse in vetta al girone E con 79 fatti punti su 84, appena uno in più dei viola, che persero proprio in casa dalla Roma di Montella per 2-1. Nella gara di ritorno, quando l’aeroplanino già era planato in prima squadra, i gigliati vinsero 3-0, compiendo poi l’impresa di vincere lo scudetto, liquidando, alle finali nazionali, pure i giallorossi.
SALTO TRIPLO E DOPPIA RIMONTA Dopo le dimissioni di Ranieri Montella approda in prima squadra della Roma quando mancano ancora 13 gare di campionato compiendo un triplo salto mortale, passando da allenare i classe 1996 a Trigoria a sedersi sulla panchina dell’Olimpico guidando campioni del calibro di Tottie e De Rossi. 24 punti (1,85 a gara), frutto di 7 vittorie, 3 pareggi ed altrettante sconfitte (20 reti fate e 16 subite), con la sua squadra che alla fine si classficherà sesta e sarà eliminata nella doppia semifinale di Coppa Italia contro l’Inter (0-1 in casa, 1-1 a Sa Siro) . Addirittura fa il suo esordio in Champions nel ritorno degli ottavi di finale, con una sconfitta per 3-0 in casa dello Shakhtar Donetsk, dopo che Ranieri aveva già compromesso la qualificazione con la sconfitta all’Olimpico. Contro la Fiorentina al Franchi rimonta per due volte i gigliati (un 2-2 in cui Totti segna le sue prime reti a Firenze).
RECORD BATTUTO E ALTRA DOPPIA RIMONTA A Catania Mihajlovic, entrando in corsa nel 2009/10, aveva raggiunto 45 punti (36 punti in 23 gare, 1,56 a match), mentre l’annata successiva Simeone con la stessa modalità aveva superato di un punto l’ex allenatore viola. La scorsa stagione Montella ne ha totalizzati 48 (1,26 a gara), facendo così il record di punti in A per gli etnei, che alla fine chiudono la stagione all’11esimo posto dopo aver provato timidamente a correre per l’Europa League. 11 vittorie, 15 pareggi e 12 sconfitte, 47 reti fatte e 52 subite lo score in campionato, gioco spumeggiante, qualche big schiantata (chiedere all’Inter, bloccate in casa Juventus e Milan). Un’altra doppia rimonta al Franchi, mentre al Massimino la vittoria di misura su calcio di rigore regalato da Gamberini. In Coppa Italia vittoria al terzo turno sul Brescia per 2-1, salvo poi farsi beffare in casa al 90’ dal Novara (2-3) al quarto turno. Amico del 4-3-3, non è però un integralista dei moduli, come ha già fatto capire dalle sue prime dichiarazioni in viola, col suo Catania che ha messo in campo anche col 3-5-2, schema gigliato del 2012.
LE AVANCES DI MENCUCCI “Lo stimo molto, sta facendo benissimo a Catania. Però è stimato anche da altre squadre ancora più importanti della Fiorentina“. Parole e musica di Sandro Mencucci, amministratore delegato viola dello scorso 13 marzo, alcuni giorni prima della manata juventina. La Roma aveva puntato Montella, non c’è stato l’accordo, e alla fine è giunto a Firenze, che a fari spenti lo aveva già messo nel mirino (la conferma di Rossi a quei tempi, prima che succedesse il fattaccio col Novara era tutt’altro che scontata). In bocca al lupo al nuovo tecnico viola.
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