mercoledì 27 giugno 2012

Diamanti e Ramirez, e pensare che erano nostri o quasi

Giocano appena al di là dell’Appennino, a Bologna, ma la Fiorentina li ha avuti e lasciati, oppure avuti in mano. Trattasi rispettivamente dei vari Alessandro Diamanti e Gaston Ramirez. Il primo venne preso dal Prato a gennaio 2003, quando la Fiorentina si chiamava ancora Florentia Viola dopo l’annus horribilis del fallimento e conseguente ripartenza dalla C2: tre apparizioni in prima squadra e una breve esperienza al Torneo di Viareggio prima che nell’estate venne deciso di non esercitare il diritto di riscatto del classe 1983 dovute a perplessità sulle sue condizioni fisiche (due episodi di pneumotorace). Dopo le esperienze di Prato, Albinoleffe, Livorno, West Ham e Brescia, si è affermato a Bologna, che ora detiene il 100% del suo cartellino in virtù di averlo recentissimamente strappato alle rondinelle alle buste per 260mila euro (i rossoblu avevano scritto 3,36 milioni mentre i lombardi 3,1, dopo averne pagato la metà un anno fa solo 1,5 milioni di euro ndr). Non male accaparrarsi questo fantasista per meno di 5 milioni (meno di quanto è costato complessivamente Lazzari ndr), quello che considerato uno dei 14 azzurri di Prandelli all’Europeo in corso. Uno che il presidente Guaraldi si tiene stretto (per il prossimo campionato) o per il quale chiederà (giustamente) la luna. Stesso discorso vale per l’uruguaiano, un vero e proprio pallino dell’ex ds Corvino, che giovedì 25 agosto 2011 sarebbe stato viola se un certo Felipe non avesse puntato i piedi e Gilardino avesse anticipato la sua partenza sotto la Lanterna per ritrovare la luce: solo in quel caso i gigliati avrebbero avuto i proventi per assicurarsi il talentuoso classe 1990, uno che per prenderlo un anno fa bastavano 10 milioni ed ora ne servono il doppio. Senza offertissime (che non giungeranno certo da Firenze), se li godrà ancora Stefano Pioli, ex difensore viola che ha fatto vedere buone cose sulla panchina del Bologna, che nell’ultimo derby dell’Appennino sconfisse per 2-0 i gigliati proprio grazie alle loro prodezze (davvero pregevole quel colpo di tacco dell’uruguaiano).

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